Seguiamo da molti anni il lavoro di Toyo Ito e rimaniamo sempre sorprese, ispirate e rinfrancate dalla natura dei suoi spazi e dei suoi edifici sempre nuovi e stimolanti. Gli spazi riflettono la filosofia dell’architetto secondo cui l’architettura è fatta per gli esseri umani. A suo dire, progetta gli edifici perché siano belli non da vuoti, ma quando vengono abitati dalle persone. Emerge il desiderio di fondo di stabilire una connessione con la natura, attraverso la struttura o tramite la creazione della luce striata o riflessa di cui facciamo esperienza quando siamo circondati dagli alberi. Le sue strutture sono straordinariamente innovative: un esempio è la Sendai Mediatheque, in cui gli elementi tubolari a forma di tronco d’albero creano una specie di foresta strutturale. C’è un senso di liberazione nei suoi edifici, nei quali le persone possono trovare il proprio posto all’interno della comunità di utenti.
“Non voglio che la gente viva lontano dalla natura”, afferma Toyo Ito. Rispondendo al tema di FREESPACE, l’architetto propone la sua idea di spazio libero, un luogo nel quale i visitatori possono “sentire la natura a dispetto dell’artificialità dello spazio”. In questa edizione della Biennale Architettura egli crea uno spazio “libero dall’ego dell’architetto”. Uno spazio che offre pace e tranquillità nel bel mezzo del viavai di visitatori che affollano le Corderie, un luogo in cui i visitatori possono avvertire un senso d’unione. È questo il ruolo fondamentale dell’architettura.
YF+SMcN
Toyo Ito & Associates, Architects
Virtual Nature