Un senso di straniamento pervade il lavoro di Anthea Hamilton. Citazioni vintage di cultura popolare, moda e design si schiudono in ambienti immersivi e oggetti improbabili, i cui significati originali vengono svuotati e trasformati nelle opere dell’artista. La distanza temporale dall’arte e dalla cultura dei decenni passati rischia di essere fuorviante: l’intervallo di tempo trascorso può rendere alcuni riferimenti celebratori, kitsch o persino neutri. All’interno del lavoro di Hamilton gli elementi piacevoli della moda e del design vengono invece riesaminati. In opere precedenti l’artista ha preso spunto da designer storici, celebrità e tendenze iconiche della moda per evidenziarne le implicazioni e insieme sviscerarle. La provocazione è perseguita tramite la ripetizione e l’uso del vuoto e della superficie. I risultati sono quasi claustrofobici, opprimenti nelle intenzioni rivelate dalle trasformazioni di Hamilton.