Negli ultimi quarant’anni, Pinaree Sanpitak ha sviluppato un enigmatico inventario di simboli che rappresentano il corpo femminile nelle sue parti più elementari, espresse in varie forme attraverso recipienti, seni, uova e profili sottilmente incurvati. Caratterizzate dalla sensibilità e dal segno etereo, i dipinti e i disegni di Sanpitak sono legati a una fascinazione per il proprio corpo e alle concezioni di sacralità e spiritualità che questo racchiude. A metà degli anni Novanta, ispirata dalla formidabile esperienza di allattare suo figlio, l’artista inizia a raffinare i propri interessi producendo numerose immagini di seni. Nella nuova serie qui esposta – che comprende dipinti fortemente saturi e dalle ricche texture ottenute mediante pittura acrilica, piume, foglie d’oro e argento, e seta –, Sanpitak riduce il motivo del seno alla forma del cumulo e del recipiente, correlando esperienze corporee e personali a forme che richiamano le ciotole per le offerte e gli stupa, strutture sacre buddhiste diffuse in molti paesi dell’Estremo Oriente e del Sud-Est asiatico. Nei disegni della serie Offering Vessels, realizzata nei primi anni Duemila, i recipienti appaiono come contenitori di percezione e vissuto, o come ricettacoli del vuoto. Più che una semplice espressione della figura fisica, le ciotole raffigurate in opere come Offering Vessels #8 (2001–2002) e Offering Vessels #16 (2002) testimoniano la vasta portata delle potenzialità del corpo, sia nel sacro, sia nel profano.
Madeline Weisburg