Sophie Taeuber-Arp è una figura centrale del movimento dadaista, in grado di oltrepassare i confini tra belle arti e artigianato. Pur avendo vissuto due conflitti mondiali, produce opere in cui, su tutto, trionfano la gioia e il colore. L’artista studia design tessile presso la Scuola d’arti e mestieri di San Gallo e danza nella scuola di Rudolf Laban a Zurigo, è inoltre membro della Schweizerischer Werkbund, un’associazione svizzera di artisti professionisti. Dopo il trasferimento a Zurigo nel 1915, Taeuber-Arp unisce un’attenzione per il nascente movimento costruttivista con il design di tessuti e inizia a realizzare opere tessili e dipinti geometrici non figurativi che definisce “concreti”. Una piccola borsetta in stoffa, per esempio, presenta ricami con perline di vetro a formare motivi geometrici che rimandano alle composizioni pittoriche dell’artista: il risultato, anche dopo più di cent’anni, appare sorprendentemente attuale. Firmataria del Manifesto Dada, Taeuber-Arp si esibisce spesso al famoso Cabaret Voltaire, per il quale realizza anche scenografie, costumi e marionette che sfoggiano una sensibilità futurista tra il robotico e il cibernetico. Nel 1926, l’artista si trasferisce in Francia, dividendo il proprio tempo fra Strasburgo e Parigi. Nel 1940, poco prima dell’occupazione nazista, ritorna in Svizzera dove muore a causa di un avvelenamento accidentale da monossido di carbonio all’età di cinquantatré anni.
Melanie Kress