Rubem Valentim è una figura centrale nell’arte brasiliana ed è un riferimento fondamentale nella produzione afro- atlantica del XX secolo. Il corpus esposto di opere emerge durante la “fase romana” dell’artista. Immerso nell’esperienza di essere straniero, Valentim approfondisce la ricerca di un linguaggio che si intrecci con l’eredità africana del Brasile. Tramite simboli legati agli orixás — le divinità venerate nel pantheon del Candomblé, la religione africana che si sviluppa in Brasile — l’artista si addentra in curve e geometrie, decodificando ed esplorando simmetrie e dialoghi tra forme pure e sintetiche. Nel suo alfabeto artistico, Valentim pone l’accento su figure geometriche e colori primari, costruendo un vocabolario di forme che genera tante parole quante sono le possibili combinazioni fra loro. Nelle sue opere di questo periodo osserviamo l’influenza della recente esplorazione che Valentim fa della scultura e che lo porta a evidenziare il pensiero tridimensionale nelle proprie tele. Al centro delle composizioni si ergono forme totemiche che contribuiscono a creare simmetria. I lati uguali alludono a Xangô, l’orixá della giustizia, ritratto con l’ascia, che taglia metaforicamente i due lati con lo stesso peso e la stessa misura.
—Amanda Carneiro