Commissario: Jorge Soares Cristóvão
Curatore: Natalie King
Espositore: Maria Madeira
Sede: Spazio Ravà, San Polo 1100
Timor Leste (Repubblica Democratica di)
Kiss and Don’t Tell
Album
Descrizione
Tornata in patria dopo la fine dell’occupazione indonesiana (1975-1999), l’artista Maria Madeira si stabilì in una camera da letto caratterizzata dalla presenza di tracce rosse lungo le pareti all’altezza delle ginocchia. Ben presto scoprì che gli indonesiani avevano costretto le donne timoresi a mettere il rossetto e baciare le pareti.
Nella sua installazione site-specific, Madeira onora queste donne inzuppando le pareti con gocce di vernice e noce di betel che ricordano il sangue. Lavora con il tais, il tessuto tradizionale realizzato dalle donne di Timor Leste. Pervasa dal dolore e dall’angoscia, Madeira spalma la terra rossa del suo luogo natio a Timor Leste sul tais, sulla tela e sul pavimento, impregnando l’opera di dolore e ricordi. Fonde le influenze ancestrali, l’artigianato tradizionale e le preoccupazioni contemporanee per la condizione di chi non ha voce.
Durante l’inaugurazione della Biennale Arte 2024, l’artista bacia le pareti ricoperte da tracce di rossetto, intonando i canti tradizionali del suo villaggio nella lingua indigena Tetun, compresa una struggente canzone timorese, Ina Lou, che letteralmente significa “Cara Madre Terra”.
Un filmato della performance è presentato insieme al grande dipinto che completa il ciclo di Kiss and Don’t Tell. Atto di resistenza, sopravvivenza e resilienza, l’attivismo culturale di Maria Madeira rende omaggio alle donne di Timor Leste, offrendo speranza e guarigione.