AnD NoW!
E adesso è l’espressione sacrale con cui si annuncia l’inizio di uno spettacolo
E adesso, signore e signori, ecco a voi…
E adesso, per il vostro gran piacere…
e adesso
noi, gli spettatori, abbiamo vissuto un’attesa comune
a un tratto, l’e adesso del presentatore le mette fine
trepidazione, eccitazione, gioia, speranza
si alza il sipario
e adesso
siamo nel vivo dello spettacolo
una sequenza di istanti presenti che si concatenano
ciascuno al presente
in un presente che è perpetuo, fino alla fine
del presente costruito proprio per noi
costruito per mantenerci nella presenza per tutta la durata della rappresentazione
per mantenere la nostra presenza al presente
in ciò che si sta creando lì, sotto i nostri occhi
bagliore, rivelazione:
il presente/vivente non è accessibile se non nell’incompiuto che si compie infinitamente
scende il sipario
l’opera era destinata a evaporare
se non nella nostra memoria
quanto vale la nostra memoria
è moneta?
acquista valore con il tempo?
È l’arte la più povera
ma i suoi artisti vi diranno che abita nel baldacchino
più vicino al cielo
memoria, ma noi ci ricordiamo di molto poco:
qualche immagine, un’impressione
quel che resterà nella memoria somiglia forse proprio a ciò che l’autrice aveva in sé prima
di dare inizio alla sua creazione: un mare di sensazioni
e qualche immagine folgorante
siamo davvero coraggiosi e avventurosi, noi spettatori
perché acquistiamo sempre un biglietto, riconfermiamo la speranza, l’atto di fede
e ci ritorniamo
i momenti di grazia sono rari ma sublimi
meritano la pena, a volte ci sembra, di aver perduto un po’ del nostro tempo
questa perdita: un’accumulazione di speranza per la prossima volta
e quando arriverà la grazia, verrà a devastarci in tutta la crudeltà della sua bellezza
uno spettatore conserverà con cura il programma, un altro il biglietto
una spettatrice chiederà un autografo
un’altra resterà alla discussione pubblica che segue
un’altra tornerà rapida a casa
per provare a danzare come quella che ha visto stasera….
io c’ero !
ho visto Steve Paxton, ho visto Louise Lecavalier, ho visto Marlene Freitas, ho visto Carol Prieur, ho visto Benoît Lachambre,
io c’ero!
Sarah Bernhardt, vedendo Vaslav Nijinsky danzare, ha detto: “mio Dio, ho paura”
E saranno tutti con me, al momento di morire lentamente