Coreografia: | Marco D’Agostin |
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Performers: | Marco D’Agostin, Teresa Silva |
Suono: | Pablo Esbert Lilienfeld |
Disegno luci: | Abigail Fowler |
Coach del movimento: | Marta Ciappina |
Coach vocale: | Melanie Pappenheim |
Direzione tecnica: | Paolo Tizianel |
Cura e promozione: | Damien Modolo |
Organizzazione : | Eleonora Cavallo |
Amministrazione: | Federica Giuliano |
Produzione: | VAN |
Coproduzione: | Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis, MARCHE TEATRO, CCN de Nantes |
Con il supporto di: | O Espaço do Tempo, Centrale Fies, PACT Zollverein, CSC/OperaEstate Festival, Tanzhaus Zürich, Sala Hiroshima, ResiDance XL |
Marco D’Agostin - Avalanche
Descrizione
In tempi di allarmi, di guerre, di morbi, di detriti, una valanga di timori incombe sugli esseri umani più sensibili ai disastri che lasciano attoniti e muti, qualunque lingua si parli, nella massificazione del globalismo, intriso di ansie e di paure, di ingiustizie e di minacce. Il presente è carico di incognite, di vuoti in cui specchiarsi e contro cui ribellarsi. Dopo l’Apocalisse nucleare, terroristica, sociale, i trentenni europei sono campioni di una classe morta, senza neanche più la disperazione? Tutto si è spezzato; lo smarrimento è la chiave di comprensione del mondo? Dove trovare la forza di resistere, in tute da lavoro quando il lavoro non c’è? La valanga è motore di memoria e di poesia.
Marco D’Agostin
“La coreografia come dispositivo della memoria; luogo del ritrovamento, dell’invenzione o della scoperta di un passato. La danza come mezzo per far esplodere l’emotività: quella del danzatore e quella dello spettatore, chiamato di continuo in causa dalla danza che gli si svolge di fronte. Il corpo come territorio attraversato non solo da memorie, non solo da sussulti, ma anche dal suono: una geografia in cui i sensi e i significati – delle parole e dei movimenti – collidono, generando frizioni”.