BEAUTY
Art is beautiful!
BELLEZZA
Come definirla ed esprimerla? L’arte è forse l’amante segreta della bellezza?
Dove sono situati i limiti della bellezza del movimento e della bellezza dell'immagine? Noi percepiamo il nostro mondo come un flusso costante di figure e di immagini. Ma se pensiamo alla bellezza di una persona, vediamo un’immagine ferma anziché in movimento. Come esseri umani siamo divisi per aspetto, colore, forma e dimensione, siamo legati a diversi retroterra culturali. Inoltre, le nostre percezioni cambiano, e il gusto e l’estetica si modificano nel flusso delle istanze sociali. La filosofia globalizzata ha diversificato la nostra percezione estetica di ciò che è bello, ma la funzione della bellezza consiste per lo più nel desiderio di conquistare una posizione sociale.
Viviamo in un’epoca di mercificazione, in cui la bellezza serve a promuovere la vendita e la commercializzazione dell’immagine. La bellezza non è quindi l'espressione esteriore di un valore interiore, ma una mera manifestazione fisica. L'arte della danza usa il movimento per capovolgere questa concezione. Porta in luce altri valori che modificano il senso e la forma delle apparenze. La danza amplifica il senso della bellezza e libera i recettori della sensibilità e dell’emozione.
BEAUTY, l’attuale edizione del Festival della Biennale, offre la possibilità di celebrare il corpo umano e il suo vocabolario di movimento in tutte le sue differenze culturali. Offre un'opportunità di superare le nostre idee preconcette e di allargare la nostra visione dell’estetica del movimento e del carattere progressivo dell'arte nel mondo contemporaneo.
TRACCE
Secondo Platone, la funzione dell’arte sta nell’evocare il mondo intellegibile attraverso le rappresentazioni della bellezza del corpo umano. Nel mondo odierno, caratterizzato dal tempo veloce e dalla rapidità delle conquiste tecnologiche, tocca all’arte e agli artisti la funzione di memoria speculare che lasci la traccia della nostra esistenza. Questo non è niente di nuovo visto che nel passato l’arte - del disegno, della pittura, della scultura e dell’architettura - resta evidente nelle opere di Michelangelo, Leonardo, Palladio e altri ancora. Il punto focale delle loro visioni consisteva nella capacità di guardare al mondo attraverso la bellezza, l’intelligenza, il senso della realtà. Ora stiamo forse entrando in una fase di “rinascenza” in cui la profusione di idee, di immagini e comportamenti li rende superati molto velocemente. La quantità di modificazioni concettuali rispetto all’arte, all’intrattenimento e alla moda è impressionante. In questo contesto, guardando al corpo e al movimento, l’arte della coreografia deve mirare oltre lo stravolgimento delle convenzioni per tornare forse a riciclare quelle esistenti. C’è un esempio brillante di un modo preciso in cui rappresentare il senso della bellezza e delle immagini per creare un’estetica completamente nuova e storicamente rilevante, un'estetica che racchiuda con successo molti dei principali aspetti dell’esperienza contemporanea. É quello chiaramente espresso nell'opera di Andy Warhol. Osservando le caratteristiche e la postura di un individuo si può cogliere la sua anima in atto e scoprire la sua vera, naturale bellezza, interpretando ciò che chiede al suo corpo o ciò che esso rivela. In latino, come anche in greco, sympathia significa avere uno stesso sentire, condividere un’affinità morale. Il corpo e il volto rappresentano un’intelaiatura simbolica che ci mette a confronto con un’esperienza culturale complessa e antica. L’essere umano pone se stesso come misura di tutte le cose e come regola del giudizio etico sul resto del creato. É l’interprete di quei segni rivelatori che, visti nelle forme corporee di tutti gli esseri, indicano un’alleanza segreta, delle sintonie misteriose. Siamo sempre interpreti della bellezza e fisionomisti. Nel 1603 il filosofo Della Porta, nel 1603 pubblicò a Venezia i sei libri della sua Caelestis Physiognomonia in cui analizzava le influenze dei corpi, dei movimenti e delle congiunzioni astrali sull’apparenza, la bellezza, il carattere e persino e i destini degli uomini.
STRADE
Il Festival 2008 intende percorrere più vie per sviluppare un’indagine nella bellezza e nel trattamento che la bellezza ha ricevuto e riceve, invitando artisti internazionali e italiani, affermati e ai primi passi, a confrontarsi a tutto campo sul terreno mutante e seducente del corpo umano in performance.
Ismael Ivo
dal catalogo del 6. Festival Internazionale di Danza Contemporanea