Luna Cenere - Vanishing Place

Sparire per lasciar parlare il corpo. La ricerca di Luna Cenere, classe 1987, guarda al corpo umano come a un paesaggio e alla nudità come a una condizione necessaria. Privilegiando una scrittura coreografica che esplora il tempo dell’adagio per enfatizzare le singole parti del corpo, creare forme per plasmare lo spazio scenico, Luna Cenere privilegia l’essenziale e l’unità singola del gesto. Spiega la coreografa, formatasi all’Accademia sperimentale di danza di Salisburgo: “Cos’è il corpo in scena? Volevo che diventasse altro, che non fosse solo corpo antropomorfo, ma memoria collettiva, suggestione nello spettatore, elemento paesaggistico in cui ognuno vede qualcosa. Il corpo nudo può astrarsi, soprattutto quando elimini il rapporto frontale con lo spettatore. Se elimini il volto, il genere, si esprime la persona”. Fin dalla sua prima creazione, l’assolo Kokoro (2017), Luna Cenere trova ispirazione nel testo di Yoshi Oida e Lorna Marshall The Invisible Actor, nel metodo di lavoro dello storico attore di Peter Brook, nel suo far “sparire” l’attore per far apparire la performance.

Così Luna Cenere arriva alla Biennale Danza con Vanishing Place, un lavoro sul rivelare e il nascondere. Coprodotto dalla Biennale di Venezia, come vincitore del bando nazionale per una nuova coreografia, e con Körper - Centro di produzione Nazionale della Danza, Teatro di Napoli - Teatro Nazionale, Vanishing Place coinvolge cinque performer - Ilaria Quaglia, Marina Bertoni, Francesca La Stella, Luca Zanni, Davide Tagliavini – accompagnati dalle musiche del compositore e musicista elettroacustico Renato Grieco.