fbpx Biennale Musica 2024 | Intervento di Lucia Ronchetti
La Biennale di Venezia

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Intervento di

Lucia Ronchetti

Direttrice del settore Musica

Musica assoluta / Absolute Music
La Biennale Musica 2024 è dedicata al concetto di musica assoluta, evidenziandone l’attualità attraverso importanti lavori commissionati ai più originali compositori attivi sulla scena mondiale. In sedici giorni di concerti ed eventi teorici, il Festival mette in evidenza il significato della musica quale linguaggio autonomo e lo statuto ontologico del suono, mostrando lo stato dell'arte di questa disciplina alchemica e coinvolgente, entrando nel laboratorio dei compositori e degli interpreti più rigorosi e inventivi che elaborano partiture, programmi, codici e performance, senza alcun riferimento extra-musicale e senza riferimenti visivi. Il Festival presenta una sezione teorica articolata in conferenze, incontri, tavole rotonde e lezioni di musica in collaborazione con L’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale, per indagare gli aspetti speculativi del linguaggio musicale, il rapporto tra tempo musicale e fenomenologia dell'ascolto, le questioni cognitive ed ermeneutiche della produzione e della fruizione di nuova musica, e il problema filosofico fondamentale del significato della musica e della sua essenza linguistica e comunicativa.

Il repertorio generato dalle diverse forme di creatività musicale in ambito di musica assoluta include attualmente ambiti compositivi e performativi estremamente diversificati. Alla tradizione di matrice europea della musica contemporanea scritta, fondata sullo sviluppo della musica come disciplina autonoma, si aggiunge l’immenso repertorio dell’elettronica e quello generato dalle prassi improvvisative testimoniate da tecniche di registrazione sempre più sofisticate. Nell’ambito del festival Absolute Music sono presentati importanti protagonisti della scena globale elettronica e digitale attuale, oltre a performer e improvvisatori attivi nell’ambito del Jazz sperimentale, mettendo in evidenza i processi e trattamenti digitali che permeano ogni aspetto della creazione, produzione, perfor­mance, distribuzione e ricezione musicale di oggi.

 

Il Leone d’Oro alla carriera a Rebecca Saunders
La compositrice londinese Rebecca Saunders è premiata con il Leone d'Oro alla Carriera 2024 per la sua capacità di indagare il suono strumentale e per la poesia intima ed ermetica delle sue architetture acustiche. Prima donna compositrice a ottenere il premio Ernst-von-Siemens Music Prize nel 2019 e composer-in-residence del Festival di Lucerna nel 2021 e del Musikfest di Berlino nel 2023-2024, Rebecca Saunders è celebrata per la raffinatezza della sua ricerca e delle sue intenzioni compositive, per l’attenzione che dedica al microcosmo sonoro, per la sua capacità di creare nell’ascoltatore un’area riservata di ascolto, uno spazio acustico intimo e interiore che amplifica l’immaginario sonoro. Saunders concepisce una temporalità specifica per ogni lavoro che diventa indagine e sperimentazione sull’esperienza dell’ascolto. La sua elaborazione del materiale sonoro è profondamente speculativa e allo stesso tempo fortemente empirica e materica, legata alla performance e alle ricerche di innovative strategie esecutive.

 

Il Leone d’Argento all’Ensemble Modern di Francoforte
All’Ensemble Modern di Francoforte è assegnato il Leone d'Argento 2024 per l’indomita e coraggiosa creazione di progetti musicali in collaborazione con i più interessanti e riconosciuti compositori e performer, nell’ambito di media e di linguaggi musicali diversi.
L’Ensemble Modern, nei suoi quarantaquattro anni di attività, si è distinto per la curiosità, l’energia, l’innovazione, il virtuosismo e la passione con cui si è dedicato a ogni nuovo progetto. A differenza dagli altri ensemble storici dediti alla nuova musica, l’Ensemble Modern presenta una struttura organizzativa democratica che permette a tutti i membri di discutere e scegliere insieme le nuove produzioni e gli impegni esecutivi, rendendo le loro interpretazioni necessarie, condivise, appassionate e precise. I membri dell’ensemble sono solisti con personalità diverse e contrastanti, e ognuno di loro risponde alle sollecitazioni delle nuove musiche in modo diverso, creando un dialogo multiforme e complesso che arricchisce l’esperienza compositiva e stimola la ricerca e la creatività.

 

Le sezioni di Absolute Music
Il Festival si articola in dieci diverse sezioni.

POLYPHONIES presenta complesse composizioni per orchestra, con solisti e trattamento elettronico. Le tecniche sofisticate sviluppate dai celebri compositori coinvolti in questa sezione, attraverso la costruzione di raffinate stratigrafie sonore, generano monumentali architetture acustiche. Al Teatro La Fenice l’Orchestra del Teatro La Fenice e l’Ensemble Modern diretti da Tito Ceccherini eseguono in prima italiana Wound (2022) per ensemble e orchestra del Leone d’Oro Rebecca Saunders, e Puzzles and Games from Alice in Wonderland (2017) per soprano e orchestra della affermata compositrice coreana Unsuk Chin. Un secondo concerto orchestrale ha luogo al Teatro alle Tese con la WDR Sinfonieorchester di Colonia diretta da Ilan Volkov con le esecuzioni di Kinderszenen (2024) di Marco Momi per pianoforte, elettronica e orchestra, commissionato dalla Biennale Musica in collaborazione con Milano Musica e l’Ircam, la prima italiana del Konzert (2020) per violino e orchestra di Beat Furrer con la violinista Noa Wildschut e Sinfonie In Einem Satz (1951, REV. 1953), capolavoro orchestrale di Bernd Alois Zimmermann. Il terzo concerto orchestrale, sempre al Teatro alle Tese, prevede due prime esecuzioni assolute, commissioni della Biennale Musica: Luca Francesconi presenta Sospeso per orchestra amplificata, e Salvatore Sciarrino, Leone d’Oro alla carriera nel 2016, Nocturnes per orchestra. Entrambi i lavori sono affidati alla Frankfurter Opern-und Museumsorchester diretta da Thomas Guggeis.

ASSOLO è una sezione incentrata su raffinate e virtuosistiche composizioni strumentali, secondo l’idea concettuale che la scrittura per strumento solista possa rendere un'espressione completa dell'estetica di un compositore. Il pianista francese Bertrand Chamayou realizza un recital con Shadowlines-six canonic preludes (2001) di George Benjamin, Leone d’Oro alla carriera 2019, che riprende la tradizione della scrittura contrappuntistica per pianoforte, e la prima italiana dei Piano Etudes (1995-2003) di Unsuk Chin, oltre alla prima esecuzione assoluta di Fantasy per pianoforte solo di Miles Walter (1994), giovane compositore e pianista americano selezionato per la Biennale College Musica Composers. L’emergente pianista giapponese Chisato Taniguchi esegue una selezione dalla celebrata raccolta per piano solo del compositore spagnolo Alberto Posadas Erinnerungsspuren (2014-18), con omaggi analitici a grandi compositori del passato e alle diverse tecniche pianistiche, in particolare ai due grandi maestri tedeschi del Novecento Karlheinz Stockhausen e Bernd Alois Zimmermann, accanto a Rifrazione, una prima assoluta della compositrice giapponese attiva a Francoforte Miharu Ogura, commissione della Biennale Musica. Nell’ambito della sezione, la violista americana Hannah Levinson presenta la prima assoluta di Microcosmic Viola-Unveiling Hidden Soundscapes per viola sola di Jaeduk Kim (1995), commissione della Biennale Musica al giovane compositore sudcoreano selezionato dalla Biennale College Musica 2024, insieme alle prime italiane di Tombstone (2017) della compositrice iraniana Bahar Royaee e di Mind Is Moving No. 5 (2015) del compositore americano Michael Pisaro-Liu, parte del collettivo Wandelweiser Composers Ensemble dedito alla ricerca di musica liminale e all’integrazione del silenzio nell’ambito della ricerca strumentale.

LISTENING/HEARING è uno spazio installativo per l'ascolto individuale realizzato durante tutto il Festival nelle Sale d’armi E dell’Arsenale, con la diffusione del suono curata dal compositore e sound engineer francese Thierry Coduys. Questo antro sonoro presenta opere di musica elettronica digitale e acusmatica, composte in studio o generate in concerto con tecnologie innovative, per evidenziare le tendenze attuali dell'elettronica finalizzata alla ricerca della musica assoluta. Lo spazio per l’ascolto è concepito dalla light designer tedesca Theresa Baumgartner e presenta al centro un Disklavier per l’esecuzione della prima assoluta della versione installativa di Piano Space (2021), opera del raffinato compositore russo Dmitri Kourliandski. Alla prima assoluta della versione per spazializzazione multicanale di Travelling Voices (2024) della pioniera della ricerca elettronica tedesca Christina Kubisch, lavoro basato su registrazioni effettuate nella Basilica di San Marco di musiche della Scuola Veneziana eseguite dalla Cappella Marciana diretta da Marco Gemmani, seguono la prima italiana di Flügelnwund (2023) della acclamata compositrice e violinista moldava Patricia Kopatchinskaja, il capolavoro De Natura Sonorum (1975) del compositore francese Bernard Parmegiani, prodotto dall’INA GRM di Radio France, la prima italiana del lavoro elettronico Volvelle (2015) della compositrice inglese Natasha Barrett, e infine la prima assoluta di Zeal per diffusione multicanale di Mattia Parisse (1998), compositore italiano selezionato dalla Biennale Musica College 2024. Un’altra importante produzione dell’INA GRM, presentata in prima italiana, è il lavoro acusmatico Meith (2020) del compositore francese François J. Bonnet, accanto a una delle famose composizioni elettroniche della compositrice svedese Hanna Hartman, Fracture (2016) prodotta da Deutschlandfunk Kultur. Il programma include il capolavoro elettronico di Iannis Xenakis Bohor (1962) e la prima assoluta della versione di Hermetic organ di John Zorn, commissione della Biennale Musica, e si conclude con la creazione di Absolute Hallucination (2024), commissione della Biennale Musica, per Disklavier generato da un programma di Intelligenza Artificiale, concepito dal compositore e programmatore iraniano Ali Nikrang, in coproduzione con il festival Ars Electronica di Linz.

SOUND STRUCTURES è una sezione dedicata a composizioni di ampio respiro che esplorano la natura fisica del suono, conducendo il pubblico in un viaggio immersivo all'interno della realtà delle emissioni acustiche. Le opere programmate presentano aspetti di ritualità ed estrema violenza acustica, modulate attraverso metamorfosi ritmiche continue. Al Teatro alle Tese vengono eseguiti due impressionanti lavori per ensemble di percussioni del Novecento: Le noir de l'étoile (1989-90) di Gérard Grisey con l’Ensemble This-Ensemble That in collaborazione con il percussionista italiano Federico Tramontana e la percussionista polacca Aleksandra Nawrocka, selezionata per la Biennale College Musica Performers, e Tutuguri VI (Kreuze) (1981) per sei percussionisti di Wolfgang Rihm, Leone d’Oro alla carriera 2010, con il giovane collettivo tedesco Christian Benning Percussion Group, insieme a Roaïkron, una prima assoluta per percussioni commissionata dalla Biennale Musica al compositore israeliano-palestinese Samir Odeh-Tamimi. In queste performance, che esaltano la potenza dei corpi percussivi e le straordinarie costruzioni timbriche e coloristiche, il pubblico è in piedi intorno ai percussionisti, libero di muoversi per apprezzare le diverse prospettive acustiche generate dal dinamismo vulcanico dell’atto esecutivo. L’attivo ensemble americano Yarn/Wire, formato da due percussionisti e due pianisti, presenta al Teatro Piccolo Arsenale una prima assoluta della compositrice svedese Lisa Streich, Orchestra, commissionata dalla Biennale Musica in collaborazione con il Miller Theater at Columbia University e la prima italiana di Laminar Flow (2020/2021) del giovane compositore italiano Zeno Baldi. La sezione presenta anche il ciclo dei concerti L’estro armonico op.3 di Antonio Vivaldi nella Chiesa della Pietà con la Venice Baroque Orchestra diretta da Andrea Marcon, per mettere in evidenza il lavoro straordinario e ante litteram del compositore veneziano nell’ambito di una ricerca strumentale pura e autonoma. Conclude la sezione un concerto dell’Ensemble Modern diretto da Bas Wiegers con la prima italiana di Skull (2023) del Leone d’oro Rebecca Saunders, commissione della Biennale Musica in collaborazione con Ensemble Modern, Oslo Sinfonietta, Ensemble Contrechamps, ACHT BRÜCKEN /Musik Für Köln, preceduto da Sonic Ritual, grande affresco per percussioni della giovanissima compositrice di Hong Kong, Alice Hoi-Ching Yeung (1999) selezionata nella Biennale College Musica Composers, eseguito dai percussionisti Brian Archinal, Federico Tramontana e Aleksandra Nawrocka.

ABSOLUTE JAZZ presenta solisti di diversa provenienza culturale che fanno riferimento al linguaggio jazzistico nella loro ricerca improvvisativa, intesa come prassi compositiva basata su codici riconosciuti. Georg Vogel, performer viennese, presenta il suo Claviton, strumento con divisione dell’ottava in 31 toni, secondo il sistema naturale teorizzato da Gioseffo Zarlino a Venezia nel 1558, riprendendo la tecnica del contrappunto alla mente nell’intensità vertiginosa delle sue speculazioni sonore. La violinista e compositrice libanese Layale Chaker presenta la performance Qarar/Jawab (Internal Dialogues) dove suona un violino a sei corde, con ulteriori tre corde di risonanza, costruito per lei dal liutaio Per Hardestam, che le permette di proporre la complessità della musica araba classica, rivisitandola attraverso un linguaggio performativo che si colloca tra free jazz e le tecniche elaborative basate sui sistemi modali Maqam. Il trombettista statunitense Peter Evans ha creato uno stile originale e sintetico di differenti realtà sperimentali capace di generare spettacolari labirinti sonori. Tyshawn Sorey, percussionista e pianista americano, è un artista riconosciuto sia nell’ambito jazz che nell’ambito della musica classica contemporanea, per il suo lavoro innovativo e il suo approccio iconoclasta, e rappresenta la punta di diamante di una nuova generazione di performer/compositori decisi a superare gli schemi e le divisioni tra i generi. Nella sua performance per la Biennale Musica intitolata Alone si esibisce al pianoforte.
La light designer tedesca Theresa Baumgartner, artista in residenza per la Biennale Musica 2024, crea la concezione spaziale di questa sezione con ideazioni specifiche per ogni performance.

COUNTERPOINTS presenta elaborati meccanismi contrappuntistici, strutture complesse che si animano e si dissolvono nel tempo dell'ascolto, dispositivi musicali che trasportano gli ascoltatori in paesaggi sonori escheriani, fino alla perdita di contatto con la realtà cronologica fattuale e prosaica.
In questa sezione sono presentati due lavori fondanti della compositrice russa Galina Ustvolskaya, la Sonata (1952) e Duet (1964), eseguiti dal duo d’eccezione formato dalla violinista e compositrice Patricia Kopatchinskaja e dal pianista Markus Hinterhäuser, virtuoso riconosciuto e direttore artistico del Festival di Salisburgo. Il sofisticato e innovativo Quatuor Béla presenta la prima italiana di Nymphéa [Jardin Secret III] (1987), capolavoro per quartetto d’archi ed elettronica di Kaija Saariaho con l’elettronica live realizzata dal compositore e performer Jean-Baptiste Barrière, per ricordare la grande compositrice finlandese, Leone d’Oro alla carriera 2021, scomparsa l’anno scorso. Il programma viene completato da Nano II, un nuovo lavoro della compositrice e teorica della musica serba Hristina Susak, selezionata per la Biennale College Musica Composers 2024. L’energetico quartetto newyorkese Attacca Quartet, vincitore di due Grammy Award, presenta la prima assoluta di daisy, del celebre compositore americano David Lang, commissione della Biennale Musica, in collaborazione con Parabola Foundation and Amsterdam String Quartet Biennale accanto al capolavoro di George Crumb Black Angels (1970) per quartetto d’archi amplificato. La sezione si completa con un concerto del Kandinsky Quartet, quartetto d’archi viennese selezionato attraverso Biennale College Musica Performers, che esegue lavori classici del repertorio quartettistico contemporaneo quali A Failed Entertainment (2013) di Clara Iannotta, il Quartetto n. 10 (2016) di Georg Friedrich Haas, e il breve e visionario Scratch (2012) del compositore sloveno Vito Žuraj.

SOLO ELECTRONICS comprende tre concerti di rinomati protagonisti dell’elettronica sperimentale che si svolgono nel Padiglione 30 di Forte Marghera con pubblico in piedi e libero di muoversi e tecnologie sofisticate. Nell’ambito di questa sezione, nel primo concerto in programma, viene presentata in prima assoluta una nuova commissione del Deutscher Akademischer Austauschdienst (DAAD) di Berlino diretto dalla musicologa Dahlia Borsche: il lavoro Mut Naq Fo Mus (Ic) per viola pentafonica ed elettronica del compositore ungherese Zsolt Sörés/Ahad, che evidenzia le caratteristiche linguistiche di una grande tradizione musicale, rielaborate con una straordinaria perizia tecnica; il concerto continua con la performance di Ash Fure Animal per suoni e luci, e il dj-set del noto producer e artista sudafricano Robert Machiri. Il secondo concerto prevede esibizioni live di Tim Hecker, influente sound artist canadese della ricerca elettronica pura, la performance di Sam Barker, il compositore irlandese che ha ampliato i confini della ricerca ritmica di matrice techno e si conclude con l’articolato e virtuoso dj-set della giovane tedesca di origine mozambicana Cecilia Tosh. Il terzo concerto segna una nuova importante collaborazione tra la Biennale Musica e il mitico festival berlinese CTM; i tre artisti si alternano con performance live e per creare un ascolto complesso e trascinante di suoni derivati da set analogici e digitali: la performance della compositrice danese Søs Gunver Ryberg analizza aree liminali della creazione del suono elettronico, la giovane artista e compositrice cinese Pan Daijing crea ambienti noise immersivi site-specific per lo spazio del Padiglione 30, mentre Roel Funcken conclude la serata con il suo live. L’ambiente del Padiglione 30 di Forte Marghera per i tre concerti è ideato dalla light designer tedesca Theresa Baumgartner.

PURE VOICES è una sezione volta a suggerire la possibilità che la musica vocale, se legata a un testo rarefatto e destrutturato, distillato dalla sua portata semantica e comunicativa, possa dare origine a progetti di musica pura, conducendo l'ascoltatore a un'esperienza estatica e meditativa. Nella Basilica di San Marco la Cappella Marciana diretta da Marco Gemmani che accosta lo Stabat (2018) per quattro cori in 32 voci della compositrice svedese Lisa Streich allo Stabat Mater (1590 ca) di Pierluigi da Palestrina e allo Stabat Mater (1597) di Giovanni Croce, importante esponente della Scuola veneziana del Cinquecento. Al Teatro alle Tese la direttrice corsa Catherine Simonpietri e l’ensemble vocale parigino Sequenza 9.3 interpretano Saline (2011) della compositrice lettone Santa Ratniece accanto alla Missa Syllabica (1977-1996) del riconosciuto maestro della sperimentazione vocale in ambito sacro Arvo Pärt, e a Radiance (2015) per coro e live electronics della compositrice lituana Justė Janulytė, un lavoro sull’espansione delle radiazioni sonore dove le voci si fanno portatrici di scorie linguistiche.

MUSICA RESERVATA, espressione nata nella metà del Cinquecento per sottolineare come la musica sperimentale fosse inizialmente rivolta a un pubblico selezionato o addirittura concepita solo per il compositore stesso e i suoi interpreti, dà il titolo a una sezione che presenta lavori di ricerca ambiziosa per uno strumento solo o per piccolo ensemble strumentale di virtuosi. Nello straordinario spazio del Salone Sansoviniano della Biblioteca Marciana, la compositrice e violista da gamba austriaca Eva Reiter presenta un nuovo lavoro in prima assoluta, L'étoffe de la Mémoire, per due viole da gamba, commissionato dalla Biennale Musica, in dialogo con Concerts à deux violes égales (1600) di M. de Sainte-Colombe, in collaborazione con la violista da gamba Romina Lischka. In un secondo concerto nello spazio del Salone Sansoviniano, il violoncellista Massimo Raccanelli e il violista da gamba Cristiano Contadin, assieme al giovane violista da gamba italiano Giulio Tanasini, selezionato nella Biennale College Musica Performers, eseguono le Sei Sonate op. 2 (1712) per due viole da gamba e violoncello di Benedetto Marcello, e in prima esecuzione assoluta Lamentatio per viola da gamba di Giovanni Sollima, commissione della Biennale Musica. La sezione è completata da Sâz, performance della compositrice e polistrumentista iraniana Golfam Khayam, basata sulla musica tradizionale persiana e sulle tecniche ornamentali nell’ambito della performance improvvisativa.

RICERCARE è una sezione teorica dove i protagonisti del Festival rifletteranno sui diversi aspetti del loro lavoro compositivo ed esecutivo in relazione al concetto di musica assoluta. Gli incontri si svolgono tutte le mattine nella Biblioteca dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee – ASAC e ospitano conferenze di David Lang, Georg Vogel e Remco Schuurbiers, Direttore Artistico del CTM Festival di Berlino, oltre a due conversazioni tra i compositori Marco Momi e Luca Francesconi con lo storico della musica e speaker radiofonico Oreste Bossini, una conversazione tra Salvatore Sciarrino e la teorica e giornalista Daniela Bruni e un incontro con la compositrice e chitarrista iraniana Golfam Khayam. Nell’ambito della sezione sono in programma tre importanti tavole rotonde con specialisti internazionali: una sulle ricerche relative all’orchestrazione dell’ACTOR Project (Analysis, Creation, and Teaching of Orchestration) con la partecipazione dei ricercatori internazionali Robert Hasegawa, Makis Solomos, Moe Touizrar e il compositore Daniele Ghisi, moderata dalla musicologa Ingrid Pustijanac; una sulla musica liminale e il silenzio come elemento compositivo, moderata dal musicologo Stefano Lombardi Vallauri, con la partecipazione del filosofo della musica Carlo Serra e i compositori Marco Momi, Salvatore Sciarrino e Isabel Mundry; la terza in collaborazione con l’istituzione dell’EBU – Euroradio Music Exchange, presentata dalla sua Direttrice Pascale Labrie con la moderazione di Patrick Hahn, Direttore Artistico dei Wittener Tage für neue Kammermusik e di Musik der Zeit, con la partecipazione di diversi programmatori di radio europee, Hervé Déjardin, Pierre Charvet, Giovanna Natalini e Sofi Jeannin.
Nell’ambito di questa sezione il musicologo e pianista Giovanni Bietti presenta anche quest’anno un ciclo di quattro Lezioni di Musica, a cura di Paola Damiani sulla musica speculativa del passato con lavori di Olivier Messiaen, Igor Stravinsky, Guillaume De Machaut e Johann Sebastian Bach trasmesse in diretta su Rai Radio3. Il compositore e pianista veneziano Luca Mosca nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, presenta le sue riflessioni analitiche ed elaborazioni pianistiche dei due capolavori della musica barocca strumentale veneziana presenti nel programma, L’estro Armonico di Vivaldi e le Sonate op.2 di Benedetto Marcello, per mettere in risalto l’importanza e l’influenza di questi grandi capolavori del passato sulla produzione attuale di musica assoluta.
Gli incontri e le tavole rotonde sono introdotti dai giovani musicologi selezionati nel programma della Biennale College Asac-Scrivere In Residenza con il coordinamento della storica della musica Vincenzina Caterina Ottomano.
Il complesso progetto di documentazione dei quattro festival della Biennale Musica 2021-2024, diretti da Lucia Ronchetti, per l’Archivio Storico della Biennale di Venezia, è oggetto di una tavola rotonda con la direttrice dell’Archivio Debora Rossi in conversazione con Vincenzina C. Ottomano, Tutor del College Scrivere in residenza-Musica e coordinatrice del Progetto di documentazione e i giovani musicologi selezionati nel Programma Asac-Scrivere in residenza 2021-2022 e parte del team della documentazione Chiara Casarin, Anna Martini, Marco Surace, Giulia Vitale, Michele Leggieri, Oscar Corpo e Giovanni Meriani.

 

Biennale College Musica 2024
Il progetto della Biennale College Musica 2024 è strettamente integrato nel progetto di Festival, ed è dedicato alla musica assoluta strumentale ed elettronica in ambito performativo e compositivo. Gli undici giovani musicisti under 30 selezionati su 408 candidature arrivate da 58 paesi, sono stati e sono in residenza a Venezia in tre fasi di due settimane lavorando insieme ai tutor per preparare diversi interventi compositivi ed esecutivi nell’ambito del festival. Sono previste nel programma cinque importanti prime mondiali di Mattia Parisse, Alice Hoi-Ching Yeung, Miles Walter, Hristina Susak e Jaeduk Kim, e nuove esecuzioni di lavori contemporanei del violista da gamba Giulio Tanasini, della percussionista Aleksandra Nawrocka e del Kandinsky Quartet, formato da Hannah Kandinsky, Israel Gutièrrez, Ignazio Alayza e Antonio Gervilla.

Mattia Parisse, giovane compositore e ricercatore italiano, creatore di installazioni sonore interattive e opere audiovisive, presenta un lavoro di elettronica pura per spazializzazione multicanale che indaga la concentrazione di energia nelle basse frequenze dello spettro sonoro. Jaeduk Kim, giovane compositore e ricercatore sudcoreano, dà vita a un grande lavoro per viola sola realizzato attraverso una analisi del microcosmo acustico con tecniche di microscopia sonora applicate ai diversi modi di attacco, generando inediti paesaggi sonori e gesti performativi unici. Miles Walter, giovane compositore e pianista americano allievo di David Lang e di George Benjamin, prepara un grande studio per pianoforte solo dove la densità contrappuntistica della sua scrittura si misura con il virtuosismo estremo del pianista francese Bertrand Chamayou, generando tecniche peculiari della letteratura pianistica contemporanea. La carismatica compositrice di Hong Kong Alice Hoi-Ching Yeung, con impressionante esperienza compositiva e performativa nonostante la giovanissima età, lavora a un vasto rituale per tre percussionisti che sperimenta possibili fusioni tra differenti generi, generando collisioni e configurazioni percussive vulcaniche e affascinanti. Hristina Susak, giovane teorica e compositrice serba, ricercatrice di teoria musicale alla Universität der Künste Berlin e alla Hochschule für Musik und Theater di Lipsia, applica le sue ricerche sul suono e sulla natura pulsante delle onde sonore a una vasta composizione immersiva per quartetto d’archi che involve la partecipazione fisica degli esecutori, i loro gesti strumentali come le loro voci. I giovani compositori in residenza a Venezia per il programma della Biennale College Musica 2024, hanno dato vita a un cenacolo artistico in collaborazione con i giovani talenti selezionati per raffinate esecuzioni nel festival già attivi performer in importanti festival internazionali: il violista da gamba italiano Giulio Tanasini, la percussionista polacca Aleksandra Nawrocka, la violinista austriaca Hannah Kandinsky, il violinista spagnolo Israel Gutièrrez, il violista italiano Ignazio Alayza e il violoncellista cileno Antonio Gervilla, membri del Kandinsky Quartet.

I tutors della Biennale College Musica 2024 sono compositori e interpreti di grande fama dediti alla composizione ed esecuzione di musica complessa con una lunga e consolidata esperienza pedagogica, quali docenti di importanti istituzioni e tutor invitati nei più rilevanti seminari e workshop internazionali: Luca Francesconi, compositore italiano di opere prodotte dalle più importanti istituzioni e di grandi progetti orchestrali eseguiti in tutto il mondo, ex-direttore artistico della Biennale Musica; David Lang, eminente compositore americano della generazione post-minimalista, fondatore del festival newyorkese Bang On A Can, autore di opere sinfoniche e operistiche e di famose colonne sonore; Eva Böcker e Megumi Kasakawa, violoncello e viola solista dell’ Ensemble Modern di Francoforte, Leone d’Argento 2024; Brian Archinal, percussionista americano, membro dell’ensemble di percussioni Ensemble This-Ensemble That, docente della Hochschule der Künste Bern; Federico Tramontana, giovane ed emergente percussionista italiano, selezionato nella Biennale Musica College 2022 nella quale ha dimostrato eccezionale talento e grande capacità ideative; Bertrand Chamayou, pianista francese di grande fama che da sempre si dedica al repertorio classico e contemporaneo, performer di grande potenza fisica ed emotiva con formazione compositiva ed esperienza didattica e organizzativa; Thierry Coduys, compositore e ingegnere del suono francese che da quattro anni si occupa di tutte le produzioni elettroniche del festival e che ha dimostrato capacità tecnica, creatività innovativa ed empatia verso i giovani selezionati; Hervé Boutry, organizzatore insigne, ex-direttore dell’Ensemble Intercontemporain e drammaturgo francese, con una conoscenza radicale del repertorio elettronico e strumentale contemporaneo, ideale per sostenere i giovani artisti nello sviluppo delle loro idee compositive e performative.
Un nuovo ciclo di audio-documentari per il programma Tre soldi di Rai Radio3 sarà realizzato anche quest'anno da Giovanna Natalini, al fine di documentare i laboratori compositivi dei giovani artisti selezionati da Biennale College Musica.

 

Il Premio della Giuria degli studenti dei Conservatori
Nella Biennale Musica 2024 si svolge la quarta edizione del Premio della Giuria degli studenti dei Conservatori italiani, che vede la partecipazione di studenti under 25 selezionati dai Direttori dei Conservatori italiani. Gli studenti assistono a tutto il Festival, sotto la guida di Oscar Pizzo, pianista, organizzatore e studioso della scrittura musicale attuale. La giuria assegna un premio alla Migliore Composizione e un premio alla Migliore Performan­ce. Il coinvolgimento dei giovani musicisti italiani risponde all’esigenza di entrare in contatto con il pubblico delle nuove generazioni, coinvolgendolo attivamente nella discussione sulla scena musicale attuale presentata dalla Biennale Musica attraverso incontri, dibattiti e confronti che renderanno il Festival una piattaforma più fertile e propulsiva.

 

Il catalogo di Absolute Music
Il catalogo Absolute Music 2024 ha la cura editoriale di Oreste Bossini e presenta contributi originali commissionati dalla Biennale Musica a rinomati critici e musicologi internazionali quali Michael Struck-Schloen, Paul Griffiths, Michael Rebhahn, Ilija Trojanow, Ingrid Pustijanac, Ali Nikrang, Stefano Lombardi Vallauri, Sarah Collins, Marcello Ruta, Kees Vlaardingerbroek, Tobias Schick, Lukas Daum e Paolo Da Col.
Chiara Casarin e Giovanni Meriani, giovani musicologi selezionati dal programma della Biennale College ASAC-Scrivere in residenza cureranno le traduzioni dei testi in inglese e Richard Carr continua la sua preziosa collaborazione per le traduzioni dei testi in italiano.
Il fotografo olandese Marco Borggreve realizza le immagini del catalogo con l’organizzazione grafica dello studio Headline e il coordinamento di Flavia Fossa Margutti.

Biennale Musica
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