Gérard Grisey: | Le Noir de l’étoile per sei percussionisti, suoni registrati e trasmissione di segnali astronomici (1989-90, 60’) |
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Ensemble This - Ensemble That: | Brian Archinal, Victor Barceló, Bastian Pfefferli, Jennifer Torrence |
Con: | Federico Tramontana / Aleksandra Nawrocka (Biennale College Musica - Performer) |
Sound projection: | Thierry Coduys |
Produzione: | La Biennale di Venezia – CIMM, Centro di Informatica Musicale Multimediale |
Gérard Grisey
Gérard Grisey - Le Noir de l'Étoile
Nel 1985 incontrai a Berkeley l’astronomo e cosmologo Joseph Silk, che mi fece scoprire i suoni delle pulsar. Fui sedotto da quelli della Pulsar delle Vele, e immediatamente mi domandai, in maniera analoga a Pablo Picasso che raccatta una vecchia sella di bicicletta, “cosa potrei ideare con questo oggetto?”. La risposta arrivò lentamente: integrarli in un’opera musicale senza manipolarli, lasciarli semplicemente esistere come dei punti di riferimento nell’ambito di una musica che ne sarebbe in qualche modo lo scrigno o la scena; utilizzare le loro frequenze come tempi e sviluppare le idee di rotazione, di periodicità, di rallentamento, di accelerazione, e di glitches che lo studio delle pulsar suggerisce agli astronomi. Le percussioni erano d’obbligo dal momento che, come le pulsar, sono primordiali e implacabili, e come loro definiscono e misurano il tempo, non senza austerità. Alla fine decisi di ridurre la strumentazione alle percussioni a membrana e in metallo, escludendo quelle a tastiera. Le Noir de l’Étoile era nato o quasi... restava da immaginare un corollario luminoso della partitura, da elaborare una scenografia.
Gérard Grisey