Kazuya Sakai è stato artista visivo, designer, critico, traduttore e ricercatore operante alla congiuntura fra Oriente e Occidente. Esperto di musica contemporanea e di jazz, Sakai lavorò come docente universitario in Argentina, negli Stati Uniti e in Messico. Dopo un breve periodo a New York, in coincidenza con l’apice della Pop Art, si stabilì a Città del Messico, dove è considerato un pioniere dell’arte geometrica. Pintura No. 9 (1969) è una delle opere che Sakai realizzò durante i suoi anni in Messico, quando entrò in contatto con artisti come Gunther Gerzso, Vicente Rojo, Mathias Goeritz e Carlos Mérida. In quel periodo Sakai cambiò gradualmente direzione, per passare dalle composizioni gestuali ad altre caratterizzate da forme geometriche angolari, intersecate con fasce e campiture di un colore intenso e saturo. Le variazioni nella consistenza e nella luminosità della sua pittura sono l’esito di una sperimentazione con la resina acrilica. L’artista ne applicava molteplici strati in alcune sezioni del dipinto e usava nastro adesivo protettivo in altre per impedirne la presa, ottenendo così varie gradazioni di spessore sulla superficie pittorica. In questa tela dalle ricche policromie, ad esempio, ha applicato il nastro adesivo sulle aree bianche e nere. Le brusche interruzioni, le punte aguzze e le linee prospettiche inclinate conferiscono ad alcune parti del quadro l’illusione della tridimensionalità. Una sintesi armoniosa ed equilibrata tra relazioni spaziali e forme semplici dà vita a un linguaggio davvero unico.
—Sonia Becce