Le creazioni multiformi di Anicka Yi destabilizzano le linee di demarcazione tra organico e sintetico, scienza e finzione, umano e non umano, sulla scorta di quella che l’artista descrive come ‘biopolitica dei sensi’. Ispirandosi alle recenti ricerche in materia di biologizzazione della macchina, Yi ha costruito un nuovo corpus di opere in cui rivolge l’attenzione all’apparato sensoriale della macchina, chiedendosi come stabilire nuovi canali di comunicazione tra intelligenze artificiali (IA) e forme di vita organiche.