fbpx Biennale Cinema 2020 | Laila in Haifa
La Biennale di Venezia

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Cinema

Laila in Haifa

Venezia 77 Concorso
Regia:
Amos Gitai
Produzione:
Agav Films (Laurent Truchot, Amos Gitai), CDP Productions (Catherine Dussart)
Durata:
99’
Lingua:
Hebrew, Arabic, English
Paesi:
Israele, Francia
Interpreti:
Maria Zreik, Khawla Ibraheem, Bahira Ablassi, Naama Preis, Tsahi Halevi, Makram J.Khoury, Hanna Laszlo, Clara Khoury, Hisham Souleiman, Tom Baum, Fayez Abu Haya, Asher Lax, Andrzej Seweryn, Josephine George Nasser, Mustafa Jaber, Amir Khoury, Anuar Jour, Ayman Sa yeh
Sceneggiatura:
Amos Gitai, Marie-Jose Sanselme
Fotografia:
Eric Gautier
Montaggio:
Yuval Orr
Scenografia:
Arie Wiess
Costumi:
Shani Bar-Ness
Musica:
Alexey Kochetkov
Suono:
Michel Kharat, Ronen Nagel, Massimo Rocchi

SINOSSI

Nel corso di una notte, attraverso una serie di incontri e situazioni si intrecciano le storie di cinque donne, che nelle loro relazioni e identità personali sfidano ogni categoria e classificazione. Con un cast corale di attori israeliani e palestinesi, Laila in Haifa è un film drammatico e pungente, ambientato in un locale notturno nella città portuale di Haifa. Un’istantanea di vita contemporanea, in uno degli ultimi luoghi rimasti in cui israeliani e palestinesi si ritrovano per impegnarsi in relazioni faccia a faccia. Lo stesso club diventa di vitale importanza per la trama del film.
Amos Gitai ci consegna un’immagine delicata e umana della vita nella regione. Laila in Haifa è un luogo di incontro, un momento di dialogo, in una terra che soffre di odio e violenza cronici. E ci pone alcune domande: come possono le arti creare uno spazio in cui le persone riescano a esprimere le loro diverse identità, cercando modi per una pacifica convivenza? Come può il linguaggio del cinema, accostando frammenti di storie, creare un comune tessuto umano?

COMMENTO DEL REGISTA

È una sera cupa, buia e umida nella città portuale di Haifa. Entriamo in un bar, apparentemente per vedere la mostra di un fotografo attivista israeliano. Gil incontra la direttrice della galleria, Laila (che in arabo è un nome proprio e in ebraico significa anche “notte”), e viene trascinato in un labirinto di relazioni umane. Il club, Fattoush, è infatti un rifugio per le persone più disparate: uomini e donne, etero e gay, ebrei e arabi, radicali e moderati. Il film dimostra che si può essere diversi, e che non si deve necessariamente uccidere o distruggere l’altro. Ogni società ha bisogno dell’altro: è un aspetto della modernità, che supera i confini del Medio Oriente. A noi – all'artista, al regista, al viaggiatore – non resta che posare un altro mattone nel muro.

PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE

PRODUZIONE 1: Laurent Truchot, Amos Gitai - Agav Films
37 Rashi street
69757 – Tel Aviv, Israel
Tel. 972 544510295
Mob. 33 679825805
amosgitaiassit@gmail.com
http://www.amosgitai.net

PRODUZIONE 2: Catherine Dussart - CDP productions
25 rue Gambetta
92100 – Boulogne, France
Tel. + 33 685259280
Mob. +33 685259280
cdp@cdpproductions.fr

ALTRE COPRODUZIONI: Patrick Jeanneret - In Between Productions, Switzerland; Stephen Hendel - Dundee Productions, USA; Andrea Di Nardo - Laser Film, Italy; Moshe Leon Hedery - United King Films, Israel;

DISTRIBUZIONE INTERNAZIONALE: Marta Ravani – Hanway Films Limited
8 basing Street
W11 1ET – London, United Kingdom
+44 20 7290 0750
mr@hanwayfilms.com
http://www.hanwayfilms.com

UFFICIO STAMPA: Premier
LAILA@premiercomms.com


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