fbpx Biennale Danza 2021 | Il corpo è un documento dell'oggi - 2007
La Biennale di Venezia

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Omaggio a Ismael Ivo

Il corpo è un documento dell'oggi

2007

BODY & EROS

LOVE
AMORE

Nome Greco: Eros
Origini mitologiche: la più grande delle antiche leggende; nato dal caos originale; figlio di Venere e di Marte
Caratteristiche principali: Il Dio dell’amore

Amore o Cupido è descritto, nella maggior parte delle fonti più antiche, come una divinità nata dal caos originale, che mantiene insieme l’universo. È un dio alato e, con la sua freccia, fa innamorare gli esseri umani. Per scoccare il sio dardo il dio vola al di sopra della testa della vittima. La sua arte è accomunata al simbolo di Ercole il che significa che l’amore vince anche sui più potenti e i più forti. Talvolta è rappresentato con gli occhi bendati per dire che “l’amore è cieco”.

Il Festival Body&Eros è una riflessione sugli espedienti usati dal corpo, dalla mitologia antica ad oggi, per sottrarsi all’ordinario. L’erotismo è olistico per lo sviluppo dell’umanità riandando alle pratiche orgiastiche per celebrare il raccolto e la fertilità. Associa il corpo fisico ed il corpo animale-dionisiaco in cui i sensi si agitano sottopelle. E ancora: gli aspetti più ampi di corpo e desiderio sono presenti negli aspetti esistenziali, economici, politici e sociali della vita. La ricerca del potere nel mondo della politica è stata sempre un mezzo per controllare il corpo nelle sue pulsioni essenziali. Ma il desiderio diviene l’universo che riflette i nostri bisogni in fatto di emozioni alla ricerca della completezza della nostra essenza più profonda. Questo aspetto del corpo che desidera fondersi con se stesso o divenire totalità si ricollega al tema di religione e danza. È il momento in cui il corpo cerca l’intero e perde ogni remora tuffandosi in profondità alla ricerca di ciò che mancava o appariva mancare prima della separazione.

Nel corso della storia della danza, molti coreografi si sono dedicati al tema dell’Eros. E per molti è stato il momento più significativo delle loro creazioni artistiche. Uno tra i più marcanti è Vaslav Nijinsky. Oggi, l’erotismo del nostro tempo si muove verso forme inquietanti che vanno al di là degli spettacoli di spogliarello, includendo il nudo elettronico della grafica computerizzata che sembra essere in grado di  generare l’immagine realistica di un corpo che non esiste nella realtà. Al contrario di un pittore o di un fotografo, che fanno riferimento a un modello vivente, l’immagine generata da un computer è indipendente dall’esistenza di un originale. Il corpo può essere privato della pelle esteriore. Ancora, guardando indietro nel tempo, Eros è essenzialmente associato al tabù della nudità. L’esperienza della nudità per i Greci sta all’opposto dell’importanza metafisica che la cultura giudaico-cristiana ha attribuito agli indumenti.

Anche prima delle sue manifestazioni artistiche, la posizione greca era espressa nei giochi attraverso l’ideale etico ed estetico della kalokagathia (bello=buono). Qui la figura umana ideale era rappresentata essenzialmente nuda. Per i Greci la nudità non comportava vergogna, ridicolo o disonore, ma era un valore che implicava chiarezza di visione (la religione greca) in una prospettiva atletica, alle origini aristocratica. La nudità offriva un contraltare al possesso di sé. Eros guardava al corpo non come a uno strumento di volontà soggettiva ma come ad un elemento del cerimoniale, del rituale di unione mistica tra l’uomo e Dio che si incontrano in un clima di  massima elevazione spirituale. La danza è dunque un mezzo per suscitare reazioni corporee verso un nuovo vocabolario ed una nuova liturgia corporea.

Eva Meyer osserva “danza e movimento sono sempre avvertiti, a prima vista, come qualcosa di fisico. Ma quel che ci attira è l’alleanza tra un movimento mentale prodotto dal corpo, dal tempo e dallo spazio e la coscienza di noi stessi. È un senso di liberazione che diventa, poi, tensione di esitazione e di attesa del movimento per poterlo apprezzare e per arrenderci ad esso. È come introdurci in una passione profonda che ci fa vedere tutto nuovo. Per accettare le dinamiche naturali della nostra capacità mentale, il nostro desiderio è collegato alla nostra accresciuta capacità di concisione riflessiva. Se è bloccato c’è il rischio di un impoverimento delle nostre sensazioni”.

In questo festival abbiamo l’opportunità di vedere tutto nuovo e libero da pregiudizi in un più ampio apprezzamento della vita e dell’arte fisica. Il desiderio diventa arte e poi si localizza in mutue relazioni. Si lascia dietro la mente e carica la vita di energia elettrica.
Vorrei citare le parole di Virginia Woolf in Orlando e trasferirle al Festival Body&Eros: “Salve, desiderio naturale! Salve, felicità! Divina felicità! Salve, gioie di ogni sorta, fiori e vino, anche se gli uni appassiranno e l’altro ci inebrierà”.
In questo festival vogliamo riconoscere il desiderio come l’aspetto primario connesso all’energia e all’eterno mistero della vita che genera l’arte.

 

18 ottobre 2006
Ismael Ivo
dal catalogo del 5. Festival Internazionale di Danza Contemporanea                                                                       

Mercato del corpo: vendita all'asta di danzatori e danze

È un gioco?
Attraverso i secoli l’arte del movimento é tornata più volte e più sul tema della liberazione del desiderio. I dibattiti di carattere politico e sociale a questo proposito hanno trovato un riflesso anche nell’arte e, non infrequentemente, sono stati gli artisti, sia uomini sia donne, a battersi per conseguire l’emancipazione artistica con i mezzi delle proprie abilità. Questo campo di gioco è un modo per portare l’artista ed il consumatore all’esercizio più profondo. In nome delle convenzioni artistiche odierne la mercanzia è un esercizio di controllo accurato. L’artista crea un pezzo, il produttore acquisisce uno spazio, lo spettatore paga il suo biglietto per essere testimone di un momento sul palcoscenico nel contesto della partecipazione collettiva di centinaia di voyeurs. E i media hanno sviluppato intensamente la comunicazione nella forma più sofisticata di voyeurismo. A cominciare dall’intrattenimento al modo del Grande Fratello, cioè guardare intimamente qu i programmi in cui i protagonisti svelano agli spettatori le loro storie più private in modo da raggiungere e godersi i cosiddetti “quindici minuti di fama”, come li ha definiti Andy Warhol.
L’esposizione del corpo, dai tempi elisabettiani ma anche nei secoli precedenti, è sempre stata come toccare un tabù. La sottile linea di demarcazione tra il coprire e lo scoprire il corpo provoca ancora oggi un dibattito sul comportamento sociale che pertiene allo sviluppo della società e alle sue differenze culturali. Alcune delle tradizioni, vecchie di secoli, in Africa, come il Geerewol (l’arte della seduzione), l’arte orientale della danza del ventre, lo spettacolo odierno della danza da rivista o da tavolo la tradizione ancora viva della Geisha come ospite e intrattenitrice, pongono il corpo del performer nella sfera di “arte e mercanzia”.
Nell’“Asta” del Mercato del corpo il performer esprime la sua creatività artistica al di fuori dalla della grande sala teatrale piena di spettatori dove lui o lei immaginano che un messaggio raggiunga intimamente ogni singola persona in un confronto diretto da occhio a occhio, come messaggio diretto. D’altro canto, lo spettatore normalmente aspetta con impazienza che le luci siano spente, in modo che abbia inizio un momento privato con la speranza che l’artista sappia accendere le sue emozioni e lo faccia volare dentro un sogno. E si crede che, se il suo messaggio ti raggiunge, allora l’artista sta parlando solo per te. Andando in camera con l’artista, si paga un prezzo e si compra soltanto un biglietto. Il compratore diviene una sorta di personaggio di Alice oltre lo specchio di Lewis Carroll. È un’opportunità unica di attraversare lo specchio, come Alice, e appagare il sogno della libertà degli occhi (voyeur) senza coercizioni, preoccupazioni o controllo esterno. Per entrambi è un’esperienza definitiva.
L’interprete, che normalmente è il centro focale, diventa il voyeur del suo singolo spettatore, il compratore che è spogliato dalla sua condizione anonima collettiva ma che vince un gran premio di appagamento personale. L’asta è l’esercizio di un singolo compratore che si compra quindici minuti di spettacolo privato. Ma il procedimento dell’asta porta tutti i partecipanti che si trovano nella camera a immaginare virtualmente ciò che potrebbe accadere.
Tutti siamo partecipanti e tutti entriamo insieme in un mondo fiabesco di fantasie.
L’asta di questo specialissimo mercato sarà condotta dal famoso volto televisivo di Rosanna Cancellieri che batterà i pezzi-danzatori presentandoli individualmente uno per uno al pubblico. Ogni danzatore/danzatrice darà saggio delle sue abilità in frammenti di performance tra i 30 e 60 secondi. Il pubblico potrà poi comprarseli per una performance privata di danza che durerà dai 10 ai 15 minuti. Chi pagherà di più sarà invitato dal danzatore/danzatrice a salire nella propria camera, dove avrà luogo la performance acquistata.

Saranno in vendita danzatori e danzatrici dei seguenti stili:
dominatrix Michela Lucenti, danza del ventre Abeer Will, geisha temptation Yui Kawaguchi, geerewol - la danza africana della seduzione Twana Rhodes, flamenco passion Miguelete, bolero desire Ismael Ivo

 

Ismael Ivo, marzo 2007
dal catalogo del 5. Festival Internazionale di Danza Contemporanea

Messiah Game

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