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Biennale College Teatro 2025

Workshop

Biennale College Teatro 2025

Venezia, 31 maggio - 15 giugno 2025

Il bando di Biennale College Teatro, parte integrante del progetto artistico 2025, si pone come luogo di ipotesi e confronto, spazio costantemente aperto all'incontro e alla sperimentazione, in un processo che possa coinvolgere studiosi/e, spettatori/spettatrici, appassionati/e. Una vera e propria fabbrica di idee sulle possibilità del teatro: linguaggi, codici, tecniche, tecnologie e scienze della scena sono le linee guida di una verifica sistematica affidata a dei tutor professionisti del settore.

Oltre al workshop prescelto, i/le partecipanti saranno invitati/e a prendere parte - a seconda del proprio percorso e della propria permanenza a Venezia - ad attività in programmazione, che verranno successivamente dettagliate ai/lle selezionati/e, assieme all’orario giornaliero del proprio percorso.

 

2025: Theater is body - Body is poetry

Il teatro è corpo.
Interrogarsi sul ruolo del corpo dell'artista nel teatro.
Creare la possibilità di conoscenza attraverso la presenza.
Osservare l'esplorazione delle possibilità e delle interazioni tra i corpi.
Per definire i contorni di questa indagine, ho invitato artiste e artisti e ho chiesto loro di lavorare a un progetto che contempli la stessa indicazione: la presenza del corpo.
L'idea non è quella di sostenere affermazioni o dare istruzioni, ma di sollevare domande che non hanno necessariamente risposte.

Esplorare la forma, la precisione e la disciplina dell'azione teatrale, che è sempre identica e, al tempo stesso, irripetibile. Questa per me è la bellezza del rito teatrale.
I workshop di Biennale College sono diverse indagini su uno stesso soggetto, diverse strade per un unico percorso. Scuole, tecniche, tradizioni, saperi: tutor che incontrano giovani attori e attrici, per interrogarsi attorno al mistero del corpo teatrale.
Le parole, nell'essenza del corpo, lasciano una traccia che colpisce lo spazio, l'universo.
Il corpo è saggio: se gli si dà un verso lo restituisce filtrato attraverso la sua complessa organicità.
Ed è quel che vogliamo indagare.

Willem Dafoe

A chi è rivolto

Il bando è rivolto a candidati/e di età compresa tra i 18 e i 30 anni alla data di scadenza del bando
(26 marzo 2025).

I requisiti specifici sono indicati nella presentazione di ciascun workshop.

Modalità di partecipazione

È consentita la candidatura a un solo workshop. Eventuali candidature a più di un workshop NON verranno accettate e verrà presa in considerazione solo la prima candidatura inviata.

A tutti/e i/le candidati/e si chiede di compilare in ogni sua parte il formulario di iscrizione online e di includere la documentazione digitale richiesta preferibilmente in lingua italiana (per i tutor italiani) o inglese (per i tutor internazionali), ove non altrimenti specificato nella scheda del workshop.

La scadenza per l’invio delle domande di partecipazione è il 26 marzo 2025.

La selezione verrà effettuata a insindacabile giudizio del Direttore artistico del Settore Teatro della Biennale di Venezia Willem Dafoe in accordo con i tutor, in base agli obiettivi e ai requisiti richiesti da ciascun percorso. L’esito delle selezioni sarà comunicato via e-mail a tutti/e i/le candidati/e entro fine aprile 2025.

Ogni candidato/a selezionato/a sarà tenuto/a a versare la quota dei diritti di segreteria di € 80,00 (IVA inclusa, non rimborsabile) da pagare esclusivamente con carta di credito solo in seguito alla comunicazione della propria ammissione e comunque non oltre la data che verrà indicata.

La partecipazione al workshop comporta l’obbligo di frequenza per l’intera durata del percorso.

Note

I workshop si terranno nella lingua indicata da ciascun tutor.
I costi relativi alla partecipazione (viaggio, vitto, alloggio) saranno a carico dei/delle partecipanti.

I/le partecipanti avranno la possibilità di acquistare a una tariffa agevolata i titoli di accesso agli spettacoli in programma al Festival.

La Biennale di Venezia metterà a disposizione dei/delle partecipanti selezionati/e una tessera per i trasporti pubblici locali valida per tutta la durata del workshop nonché delle relative assicurazioni durante l’attività.

 

INFO:
college-teatro@labiennale.org

La Biennale si riserva comunque di modificare, annullare o interrompere l’iniziativa di cui trattasi non costituendo l’avviso o la selezione alcun vincolo contrattuale in capo alla stessa né darà diritto al rimborso di qualsiasi spesa al di fuori di quanto sopra previsto.

L’accettazione e l’osservanza di tutte le condizioni del Bando Biennale College Teatro è condizione per l’esame delle candidature.

I MAESTRI:

Date: dall’8 al 12 giugno
Lingua: inglese
Destinatari: attori/attrici, performer e creatori/creatrici di arte performativa (+18 > 30)
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Wild Tongues: Embodying Story, Sound, and Spirit
Immergetevi in uno spazio trasformativo dove la performance incontra il rito e la narrazione diventa un recupero dell’identità, della memoria e del sé selvaggio. Ispirato a mitologie personali e ancestrali, questo workshop immersivo invita a utilizzare il movimento e il corpo come mezzo di esplorazione artistica. Attingendo alle tradizioni spirituali, alla narrazione africana e alla potenza inaspettata della voce indomita, i partecipanti porteranno alla luce narrazioni sepolte, risveglieranno i propri istinti ed esploreranno l’interazione tra suono, movimento e rituale. Un appello a tutti coloro che ambiscono a creare partendo da un luogo di profonda autenticità: unitevi a me in questo viaggio di trasformazione.

PRINCESS ISATU HASSAN BANGURA
Nata nel 1996, Princess Isatu Hassan Bangura è un’artista dinamica e interdisciplinare che utilizza forme d’arte e mezzi diversi per esprimere la propria vivace creatività. Impegnata nel campo dell’arte performativa, della musica e del cinema, orchestra una sinfonia di espressioni a partire da un variegato mosaico di influenze.
Il suo ventaglio artistico, che si esprime principalmente in inglese, riflette tuttavia una miscela linguistica unica di inglese e krio che infonde alle sue opere una sfumatura culturale unica. Con performance descritte come vivide e radicate nel culto ancestrale, Princess Isatu attinge al suo patrimonio dell’Africa occidentale, in particolare della Sierra Leone, per fonderlo con i suoi incontri nel mondo occidentale creando narrazioni che risuonano di una natura profonda e autentica.
Conosciuta per le sue performance vivide e rituali, esplora i temi della spiritualità, dell’identità e del divino dando vita a personaggi immaginari. Dotata di un talento naturale per la narrazione, affascina il pubblico con la sua presenza primordiale e terrena incanalando autenticità allo stato puro in ogni creazione.

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Formulario di iscrizione
I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in inglese)
· lettera motivazionale e/o file con link a video di presentazione (in inglese) in cui rispondono in modo creativo ad alcune domande (usate l’immaginazione). Le domande sono:
  Dimmi CHI SEI?
  Dimmi Da dove vieni?
  Dimmi Dove stai andando?
  Dimmi PERCHÉ SENTI IL BISOGNO DI SALIRE SUL PALCO E DA DOVE NASCE QUESTA ESIGENZA?

Date: dal 2 al 4 giugno
Lingua: inglese
Destinatari: attori/attrici, danzatori/danzatrici, registe/e (+18 > 30)
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Il teatro e la danza sono forme artistiche basate sulla presenza umana in scena. Se le forme espressive dell’attore e del danzatore oggi sono diverse, i principi tecnici sono simili. Usando i criteri dell’antropologia teatrale il workshop individuerà i principi comuni: tecniche quotidiane ed extra-quotidiane, la drammaturgia organica o dinamica (azioni fisiche e vocali), relazione fra drammaturgia dinamica e struttura narrativa, differenza tra movimento e azione, energia nello spazio e energia nel tempo, la percezione del regista e la percezione dello spettatore. Il workshop è guidato da Eugenio Barba e Julia Varley e altri attori dell’Odin Teatret.

EUGENIO BARBA, JULIA VARLEY E L’ENSEMBLE DELL’ODIN TEATRET
Eugenio Barba nel 1964 fonda a Oslo l'Odin Teatret con alcuni giovani “respinti” dalla scuola di teatro di Stato. Due anni dopo, il gruppo si trasferisce in Danimarca, e qui dà vita a un laboratorio teatrale. Eugenio Barba e l’Odin Teatret realizzano 86 spettacoli presentati in 67 paesi. Nel 1979 Eugenio Barba fonda l'ISTA, International School of Theatre Anthropology. Barba ha pubblicato 25 libri, numerosi saggi e articoli tradotti in una trentina di lingue. Barba ha ricevuto numerosi premi internazionali e ricevuto 13 dottorati onorari.
Julia Varley dal 1976 è attrice dell’Odin Teatret. Dal 1986 partecipa alla concezione ed organizzazione del Magdalena Project, una rete di donne nel teatro contemporaneo e dal 1990 alla concezione ed organizzazione dell’ISTA. Dirige il Festival Internazionale Transit, ha curato la regia di una trentina di spettacoli, scritto articoli e saggi, è redattrice di The Open Page ed autore di 5 libri tradotti in varie lingue fra cui Pietre d’Acqua- taccuino di un’attrice dell’Odin Teatret.
Le attività dell’Odin Teatret includono spettacoli in Danimarca e all’estero, didattica e seminari, un intenso contatto con gruppi di teatro, la residenza annuale Odin Home, la Poesia del giovedì in collaborazione con altre istituzioni di Holstebro. In collaborazione con la Fondazione Barba Varley, l’Odin Teatret è attivo nella produzione di film e video didattici, nella pubblicazione di libri, in sessioni dell’ISTA, spettacoli con il multiculturale Theatrum Mundi Ensemble, la rivista “JTA - Journal of Theatre Anthropology” e una serie di film sull’antropologia teatrale scaricabili gratuitamente.

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Formulario di iscrizione
I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano, inglese, spagnolo, francese o danese)
· lettera motivazionale (in italiano, inglese, spagnolo, francese o danese) in cui specificare le attività in corso e se si ha partecipato ad altri seminari dell’Odin Teatret

Date: è possibile seguire
· l’intero percorso: dal 30 maggio al 15 giugno
· metà percorso: dal 30 maggio al 6 giugno (1° gruppo) o dall’8 al 15 giugno (2° gruppo)
L’assegnazione a uno dei due gruppi verrà definita d’ufficio dalla segreteria del College.
Lingua: italiano
Destinatari: persone interessate a sviluppare un percorso nella critica teatrale, aperte a una dinamica di confronto, discussione e lavoro in un ambiente redazionale. Non sono necessarie esperienze pregresse, anche se è preferibile avere conoscenze di base sulle arti performative e competenze in un qualche linguaggio espressivo (es. scrittura, audio-video, grafica etc.) (+18 > 30)
Partecipanti: fino a un massimo di 6 per ciascun periodo

WORKSHOP
In quanti modi si racconta il teatro? Come agisce, nello spettacolo e oltre? E come relazionarlo ai vari mondi in cui viviamo? Queste domande, insieme alle altre che si genereranno durante il workshop, disegneranno l’orizzonte del laboratorio condotto da Roberta Ferraresi con Massimo Milella, attraverso una pratica di osservazione, discussione e racconto dei temi al centro del Festival, degli eventi in programma e di tutto ciò che vi si sviluppa intorno.
Immaginiamo un corpo della critica individuale e collettivo insieme, che non sia solo sguardo e parola, ma che si lasci attraversare dall’esperienza del teatro e che si prenda cura dell’ambiente in cui si muove, provando a restituirne l’intera presenza attraverso forme e linguaggi molteplici.

ROBERTA FERRARESI
Roberta Ferraresi è critica e studiosa di teatro. Si è formata all’Università Iuav di Venezia e poi al Dams di Bologna, dove ha svolto attività di ricerca dal 2010 al 2020. Ha co-diretto la webzine “Il tamburo di Kattrin”; ha sviluppato vari progetti visione e/o scrittura critica in ambito teatrale in collaborazione con strutture quali OperaEstate, Centrale Fies, Piccolo di Milano; ha lavorato nei settori comunicazione di vari teatri e festival; ha prestato consulenza in materia di politiche e finanziamenti per lo spettacolo dal vivo a vari enti pubblici, fra cui il Ministero della Cultura.
Attualmente è professoressa associata di Discipline dello spettacolo all’Università di Cagliari, dove continua a cercare di incrociare il sistema teatrale contemporaneo con il suo studio, negli ambiti sia della didattica che della ricerca. Si occupa dei rapporti fra scena performativa, storiografia e critica, anche nelle loro intersezioni col web, e dei processi di rigenerazione teatrale-politica nel Novecento; ha svolto una lunga ricerca sulla storia del Festival di Santarcangelo commissionata per il cinquantesimo anniversario della manifestazione.
Fa parte del progetto Ormete-Oralità Memoria Teatro e di alcune riviste e collane scientifiche (“Mimesis”, “Stratagemmi”). Scrive per “Doppiozero” e partecipa al Comitato scientifico dei Premi Ubu. Collabora da diversi anni con il Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia per la realizzazione del workshop di critica, fino al 2024 affiancando Andrea Porcheddu.

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Formulario di iscrizione
I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano)
· un materiale di libera scelta e argomento, prodotto in forma testuale (in italiano, max 1500 battute spazi inclusi) oppure in altro linguaggio espressivo (audio, video, grafico, etc.)
· un proprio articolo/recensione, tassativamente non pubblicato, preferibilmente ma non obbligatoriamente su uno spettacolo o evento teatrale (in italiano, max 3000 battute spazi inclusi)
· indicare nel form online (sezione dedicata) se si intende seguire l’intero o metà percorso

Date: dal 7 all’11 giugno
Lingua: italiano e/o inglese
Destinatari: attori e attrici (+18 > 30)
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
I clown sono giocatori esistenziali. Tutto è un gioco e il gioco è tutto. La vita è finita - il gioco è infinito.
I clown sono tragici estremi. Spingono il tragico fino a ribaltarlo nel comico.
I clown falliscono sempre, ma in modo brillante. Non perdono mai la dignità.
Ai clown piace rovistare nei tabù. Le zone inquietanti, proibite, soppresse e anguste in noi assorbono le nostre paure. La risata ci rilassa.
I clown diminuiscono la paura dell'irreversibile: l'umorismo macabro. La morte non possiamo sopraffare – ma possiamo riderne.
I clown sono sempre originali. Il pubblico li riconosce immediatamente.
I clown sono semplici. È facile essere complicati, ma è complicato essere semplici.
I clown ci sorprendono.

GARDI HUTTER
44 anni in tournée col suo clown teatro.
GIOVANNA D'ARPpO ha debuttato al CRT di Milano nel maggio 1981. Da allora, la lavandaia ha lavato i suoi panni sporchi in mezzo mondo. Anche nel Parlamento Svizzero nel 1991, come giullare di corte. Niente è ancora pulita. Ma rinunciare? Non è un'opzione!
Fino al 2025, si è esibita in altri 8 spettacoli teatrali e in 1 circense più di 4.000 volte in 35 paesi, ha ricevuto 20 premi artistici, è apparsa in centinaia di intermezzi televisivi e radiofonici - e viaggia ancora con buon umore.
HANNA/GIOVANNA è una giocatrice esistenziale. Le sue storie - senza parole, ma piene di spavalderia - sono metafore tragicomiche della nostra lotta -senza speranza - per la beatitudine. Sebbene Hanna non sia risparmiata dalle avversità, non diventa mai una vittima, con grande divertimento del pubblico. In tutto questo trambusto, c'è solo una certezza: Hanna non è grassa... lo specchio è troppo piccolo.
La stampa la definisce un “fenomeno comico”. Migliaia di recensioni descrivono la sua arte come: “sfrontata, divertente, enigmatica, incantevole, folle, grandiosa, ingegnosa, brillante, creativa, incantevole, bizzarra, perfetta, anarchica, poetica, fantasticamente divertente, sbalorditiva, esilarante, primordialmente umana, primordialmente femminile...” - e la collocano nella schiera dei grandi clown.
Si è formata presso la Schauspiel Akademie Zürich - ora ZHdK, Università delle Arti di Zurigo - che nel 2019 le ha conferito un “Honorary Companion”. L'Università di Lipsia le ha conferito “il Bertolt Brecht Professorato ospite” per la durata del semestre estivo 2020. Gardi Hutter è considerata a livello internazionale un modello per il teatro clown.

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Formulario di iscrizione
I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano, inglese, francese o tedesco)
· lettera motivazionale (in italiano, inglese, francese o tedesco, max 1 cartella)/ o file con link a video di presentazione di pochi minuti (in italiano, inglese, francese o tedesco)

Date: dal 13 al 15 giugno
Lingua: inglese
Destinatari: attori/attrici, performers, danzatori/danzatrici e artisti interdisciplinari con un focus sul teatro fisico, la danza e le forme di espressione basate sul movimento (+18 > 30)
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Exploring the Poetics of body
Il workshop invita i partecipanti ad approfondire il potenziale espressivo del movimento e del linguaggio del corpo come base per la performance. Attraverso l’improvvisazione guidata, una serie di esercizi strutturati e l’esplorazione creativa, il workshop pone l’accento sulla presenza fisica, sulla musicalità del corpo e sul definire l’intenzione nel movimento. I partecipanti rafforzeranno la connessione con la propria fisicità e sbloccheranno nuove possibilità di narrazione.

EVANGELIA RANTOU
Evangelia Rantou è nata a Corfù, in Grecia, e si è diplomata alla Scuola statale di danza di Atene.
Collaborando con creativi acclamati come Dimitris Papaioannou, Robert Wilson, Yorgos Lanthimos, Alexandra Waierstall e Athina Rachel Tsangari, si è costruita una carriera artistica poliedrica. Attraverso il suo lavoro collabora con compagnie di danza, registi teatrali e creatori di film, oltre che con istituzioni come l’Opera nazionale greca e l’Università Ionica. Ha partecipato, tra gli altri, a importanti festival e produzioni internazionali, e ha avuto ruoli di primo piano in film e spettacoli come Medea 2 [D.Papaioannou], Kinetta [Y. Lanthimos] e Attenberg [A.Tsangari].
Dal 2012 è cofondatrice dell’organizzazione artistica Garage21, con sede a Corfù, dedicata alla promozione delle opere contemporanee attraverso svariate attività formative e artistiche. Il suo metodo di insegnamento si concentra sull’esplorazione del rapporto tra corpo, musicalità e intenzione, nutrendo al contempo la creatività personale e la libertà del movimento.
Ha condotto workshop e masterclass per professionisti e dilettanti, rivolgendosi a un’ampia gamma di gruppi di età e livelli di esperienza.
La sua filosofia artistica è incentrata sulla sinergia di diverse forme d’arte e sulla poetica del corpo.

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Formulario di iscrizione
I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in inglese o greco)
· lettera motivazionale (in inglese o greco) che spieghi l’interesse per il workshop
· un link a lavori precedenti/portfolio o a performance

Date: dal 6 al 10 giugno
Lingua: inglese e italiano
Destinatari: tutte le persone interessate alla recitazione, al movimento, al canto, alla drammaturgia e alla pratica teatrale (+18 > 30)
Partecipanti: fino a un massimo di 10

WORKSHOP
Corpo e Voce: un Cammino verso la Creatività
Questo workshop di cinque giorni, condotto da Thomas Richards con il contributo dei membri del Theatre No Theatre, si articolerà in due percorsi di esplorazione.
Nella prima fase, i partecipanti saranno coinvolti in sessioni di lavoro su canzoni provenienti da tradizioni afrocaraibiche e africane, una pratica che è stata al centro della ricerca di Richards per oltre trentotto anni. Questa parte indaga l’impatto delle qualità ritmiche e melodiche di alcune canzoni tradizionali sulla persona che li interpreta. Come in alcune tradizioni, questo approccio al canto e all’azione è accompagnato da un approccio all’interiorità dell’essere umano e alle sue potenzialità. Passo dopo passo, i partecipanti saranno guidati da Richards e dal suo team in una particolare esperienza di intreccio tra impulso, voce e azione.
Nella seconda parte del workshop, i partecipanti entreranno in contatto con i principi-base dell’approccio di Richards alla creazione teatrale. Ogni artista sarà invitato a presentare una breve creazione basata su una canzone, su un testo o su una canzone e un testo. Durante il workshop indagheremo la natura della proposta creativa; i partecipanti avranno l’opportunità di esplorarne le potenzialità e di sviluppare una piccola creazione viva e d’impatto che potrebbe essere rivelata con questi materiali come punto di partenza.
Se si sceglierà di lavorare con un testo, dovrà essere un testo su cui si desidera fortemente soffermarsi e che è stato memorizzato perfettamente ai fini dell’opera. Il testo non dovrà necessariamente essere teatrale; si può scegliere una poesia, per esempio, o qualsiasi altro genere testuale che susciti nel partecipante particolare interesse e stimoli la sua creatività; può essere in qualsiasi lingua e, nel caso non sia in inglese, è richiesta una traduzione in inglese.
Se si sceglie di lavorare su una canzone, questa deve essere di alta qualità e preferibilmente di vecchia data. Può trattarsi di una canzone che ha un significato particolare per il partecipante, perché proveniente dalla propria famiglia o tradizione, o perché ha una forte risonanza personale. È importante che la melodia sia precisa. La canzone non deve essere di propria composizione né improvvisata. Se non è in inglese, si richiede di fornire una traduzione in inglese.
Siamo impazienti di incontrarvi!

THEATRE NO THEATRE
La compagnia Theatre No Theatre (TNT), fondata nel febbraio del 2022, è un’organizzazione pionieristica di arti performative dedicata alla ricerca teatrale innovativa. Nata in seguito alla chiusura del Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards, di cui Richards è stato direttore artistico per 23 anni, Theatre No Theatre porta avanti la sua eredità di esplorazione e sperimentazione artistica concentrandosi sullo sviluppo di nuove metodologie e pratiche performative. Sotto la guida di Richards, Theatre No Theatre è stata impegnata in tournée mondiali presentando opere innovative che si spingono oltre i confini del teatro contemporaneo, e in pochi anni ha già ottenuto un riscontro significativo. La missione di Theatre No Theatre è quella di promuovere lo sviluppo di singoli artisti, portare avanti una pedagogia teatrale di alto livello e fungere da centro di aggregazione per artisti e pubblico in cerca di esperienze teatrali trasformative.

THOMAS RICHARDS
Thomas Richards ha più di trent’anni di esperienza in ambito teatrale, con titoli conseguiti presso l’Università di Yale (laurea triennale), l’Università di Bologna (laurea magistrale) e l’Università di Parigi VIII (dottorato di ricerca). Dal 1999 al 2022 è stato direttore artistico del Workcenter di Jerzy Grotowski e Thomas Richards, dove ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo della ricerca “Art as vehicle” (L’arte come mezzo), che continua a esplorare ancora oggi.
Richards ha iniziato il suo percorso artistico nel 1985 come apprendista di Jerzy Grotowski; una collaborazione che è durata fino alla scomparsa di Grotowski nel 1999. Al Workcenter, Richards ha diretto opere importanti come Downstairs Action, Action, The Living Room, The Underground, Sin Fronteras e Han!
Dopo la chiusura del Workcenter nel 2022, Richards ha portato le sue creazioni nella neonata associazione culturale italiana Theatre No Theatre. Oggi continua a insegnare e a presentare opere quali The Inanna Project, Han! e Just a Little Too Much in Paesi come Stati Uniti, Spagna, Polonia, Hong Kong, Macao, Singapore, Taiwan, Malesia, Corea del Sud, Thailandia e Cina.
Richards è anche l’acclamato autore dei libri At Work with Grotowski on Physical Actions e The Heart of Practice, pubblicati da Routledge e tradotti in sette lingue.

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Formulario di iscrizione
I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in inglese, italiano, spagnolo o francese)
· lettera motivazionale (in inglese, italiano, spagnolo o francese)
· link a video di precedenti performance o, se non disponibili, a un video in cui il candidato canta e/o recita

Date: dal 2 al 6 giugno
Lingua: inglese
Destinatari: performer e attori/attrici, in particolare coloro che hanno interesse a lavorare con il corpo o che hanno un background nella danza (+18 > 30)
Partecipanti: fino a un massimo di 7

WORKSHOP
BAD DREAMS
Nel suo lavoro, Yana Eva Thönnes affronta temi come la violenza e le esperienze traumatiche.
Come possono i nostri corpi raccontare in scena storie che è impossibile affrontare con le parole? Come può il corpo mostrare ciò che è nascosto e soppresso, ciò che neppure la mente conosce? Quale memoria fisica creiamo per i nostri personaggi sul palco, e come si manifesta
In opere come “Dark Spring” e “In Memory of Doris Bither”, Yana ha lavorato con una netta divisione tra movimento e linguaggio, consentendo al corpo di raccontare la propria storia.
Nel nostro workshop BAD DREAMS indagheremo i suoi metodi di lavoro e svilupperemo una comprensione del modo in cui le esperienze traumatiche modellano la memoria fisica del corpo sulla base della lettura di “The Body Keeps The Score” di Bessel van der Kolk. Partendo da un testo di fantasia, tracceremo insieme la bozza di un nuovo lavoro coreografico.

YANA EVA THÖNNES
Yana Eva Thönnes è un’artista, scrittrice e regista teatrale, che ha studiato regia teatrale, nonché filosofia e studi culturali.
Dal 2015 al 2022 ha collaborato alla direzione del gruppo performativo THE AGENCY, realizzando performance immersive che analizzano le manifestazioni del neoliberismo. Coinvolgendo delicatamente gli spettatori in qualità di clienti o futuri membri del gruppo stesso, le performance si sono articolate in scelte sovversive in condizioni di capitalismo post-digitale: come nascono i desideri, i sentimenti, le identità e i movimenti politici nella nostra epoca? E come è possibile, in queste condizioni, creare contro-emozioni, contro-identità, contro-movimenti?
Dal 2022 Yana Thönnes lavora come drammaturga e regista, studiando da vicino gli effetti delle esperienze traumatiche sul corpo e l’orrore di essere donna.
I suoi lavori sono stati rappresentati presso Schaubühne Berlin, Münchner Kammerspiele, Athens Biennale, Akademie der Künste Berlin, Festival Internationales de Buenos Aires, Tanz im August, Donaufestival Krems, Heidelberger Stückemarkt, Bayerische Staatsoper e altri. Il suo spettacolo “In Memory Of Doris Bither” è stato selezionato per il Theatertreffen 2024.
La sua ricerca artistica l’ha portata in Giappone, India e Stati Uniti.
Dal 2018 Yana Thönnes insegna in diverse accademie d’arte, tra cui la HfG Offenbach, la UdK Berlin, la ZHdK, la AdBK Nuremberg, la AdBK Munich e la HfMT Hamburg.

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Formulario di iscrizione
I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in inglese)
· lettera motivazionale (in inglese)
· link a un lavoro precedente che si ritiene importante

Date: dal 31 maggio al 5 giugno
Lingua: italiano
Destinatari: attrici e attori interessate/i all’interpretazione di ruoli femminili (+18 > 30)
Partecipanti: fino a un massimo di 8

WORKSHOP
Le donne di Ronconi
Il lascito artistico di Luca Ronconi, che in oltre cinquant’anni di attività creativa come regista e pedagogo ha profondamente plasmato il teatro italiano, è di tale ampiezza e spessore da rendere non semplice la restituzione della sua lezione o la codificazione di un metodo interpretativo.  Dovendo necessariamente restringere il campo, questi giorni di lavoro verranno dedicati allo studio di alcuni grandi personaggi femminili del panorama ronconiano: figure potenti, complesse, controverse, fuori dai canoni, a cui hanno dato corpo, pensiero e voce interpreti straordinarie (da Marisa Fabbri a Franca Nuti a Mariangela Melato, solo per citarne alcune).
Sandra Toffolatti ha iniziato il suo percorso teatrale proprio con Luca Ronconi, come ninfa Silvia nell’ “Aminta” di Tasso, per poi tornare, dopo una densa e variegata carriera, a lavorare con il maestro nei suoi ultimi spettacoli: “Il Panico” di Spregelburd e “Lehman Trilogy”di Massini. Dopo la morte di Ronconi, la regia incompiuta de “Le donne gelose” di Goldoni, con Sandra Toffolatti protagonista nel ruolo della vedova Lugrezia, viene affidata a Giorgio Sangati, suo assistente alla regia nell’ultimo periodo di attività al Piccolo. È un lavoro significativo per entrambi gli artisti, che segna l’inizio di una collaborazione (negli anni seguenti metteranno in scena “Sogno di una notte di mezz’estate” di Shakespeare e “Didone Adonàis Dòmine” di Emilio Isgrò) e li porta a confrontarsi responsabilmente con un’eredità preziosa. Si tratta di un percorso caratterizzato da un dialogo sempre vivo tra attrice e regista, da una prassi “artigianale”: cominciare dalla lettura minuziosa del testo (che forse era il momento più sorprendente ed emozionante del lavoro di Ronconi), scomporlo alla ricerca di tutti i possibili nuclei di senso e poi verificarlo nella pratica del palcoscenico attraverso la voce e il corpo dell’interprete. Corpo che, come un prisma, viene attraversato e trasformato dal senso e dalla parola e che, a sua volta, nutre e ricrea il testo. Per un teatro che non parta da idee precostituite ma da una sperimentazione concreta e sia strumento di conoscenza critica e confronto con il tempo presente. Condivideremo questa nostra esperienza con 8 giovani performers che si identificano nel genere femminile, lavorando su alcuni dialoghi e monologhi tratti dalla vasta e poliedrica galleria di ruoli affrontati da Luca Ronconi con le sue regie.

SANDRA TOFFOLATTI
Si diploma nel ‘92 all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico con Orazio Costa e nello stesso anno vince la prima edizione del premio Lina Volonghi. È diretta, tra gli altri, da Luca Ronconi (Aminta, Il Panico, Lehman trilogy) Elio De Capitani (Tradimenti) Gigi Dall’Aglio (Molto rumore per nulla, La bottega del caffè) Maurizio Scaparro (Cyrano) Rita Maffei (La resurrezione rossa e bianca di Giulietta e Romeo, La cucina) Anatolij Vassil’ev (Il giocatore) Cesare Lievi (Sulla strada maestra, Spettri, La brocca rotta) Marco Bellocchio (Macbeth) Renato Gabrielli (Vendutissimi, Giudici) Marco Tullio Giordana (The coast of utopia) Valter Malosti (Amleto) Giorgio Sangati (Le donne gelose, Sogno di una notte di mezza estate, Didone Adonais Domine) Federico Tiezzi (Questa sera si recita a soggetto, Freud o l’interpretazione dei sogni, Medea) Alessandro Rossetto (Una banca popolare) Andrea De Rosa (Solaris) Massimo Popolizio (M, L’albergo dei poveri).
Nel 2007, insieme a M. Mandracchia, A. Reale e M. Torres, fonda la compagnia MITIPRETESE, firmando le regie di Roma ore 11 di Elio Petri (vincitore del premio ETI come Miglior spettacolo d’innovazione), Festa di famiglia, Le troiane, Credoinunsolodio e Sindrome italiana di Lucia Calamaro.
Lavora anche per il cinema e la televisione, diretta, tra gli altri, da Marco Turco, Margarethe von Trotta, Andrè Tèchinè, Marco Tullio Giordana, Andrea Segre, Alessandro Rossetto, Antonio Albanese, Salvatore Mereu.

GIORGIO SANGATI
Giorgio Sangati si diploma alla Scuola del Piccolo di Milano dove lavora diversi anni come attore e assistente di Luca Ronconi che segue anche presso il Centro Teatrale Santa Cristina. Ha portato in scena testi classici e contemporanei: tra gli altri le drammaturgie originali “Malabrenta”“Arbeit” per Teatro Bresci; "Le donne gelose" di Goldoni, "Cuore di Cane" di Bulgakov e "Ladies Football Club" di Stefano Massini per il Piccolo Teatro; "Lettere a Nour" di Rachide Benzine per ERT; "I due gentiluomini di Verona" di Shakespeare, "Il delirio del particolare" di Vitaliano Trevisan, "Didone Adonàis Dòmine" di Emilio Isgrò e "Boston Marriage" di Mamet per il Centro Teatrale Bresciano; "Arlecchino, il servitore di due padroni" da Goldoni, "Da qui alla luna" di Matteo Righetto; "Sogno di una notte di mezz'estate" di Shakespeare e "Lisistrata" di Aristofane per il Teatro Stabile del Veneto; "Odissea cancellata" di Emilio Isgrò per il Teatro Stabile di Napoli. È docente di interpretazione presso l'Accademia Teatrale Carlo Goldoni del Teatro Stabile del Veneto, l'ADDA dell'Istituto del dramma antico di Siracusa e la Scuola di recitazione del Teatro Stabile di Napoli.

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Formulario di iscrizione
I/le candidati/e dovranno obbligatoriamente fornire oltre ai dati anagrafici richiesti:
· curriculum vitae (in italiano)
· link a una breve presentazione video (massimo 2 minuti, in italiano) in cui rispondere a una o più tra le seguenti domande:
  Cosa ti ha portato ad avvicinarti al teatro?
  Quali sono stati gli incontri per te più significativi?
  Tra gli spettacoli che hai visto ce n’è uno che ti ha profondamente cambiato?

Biennale Teatro
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