YOUR BODY IS A BATTLEGROUND: | di Adriano Bolognino |
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Prima assoluta: | 2020, 18’ |
Coreografia: | Adriano Bolognino |
Performer: | Rosaria Di Maro |
Musica: | Moderat e Jon Hopkins |
Scenografia e collaboratore artistico: | Andrea Bolognino |
Disegno luci: | Domenico Piscopo |
Coproduzione: | La Biennale di Venezia, Cornelia |
IMA: | di Sofia Nappi |
Prima assoluta: | 2020, 20’ |
Direzione artistica e coreografia: | Sofia Nappi |
Collettivo: | KOMOCO |
Performers: | Sofia Nappi, Lara Di Nallo, Paolo Piancastelli, Michele Scappa, Theo Arran |
Disegno luci: | Emiliano Minoccheri |
Costumi: | Sofia Nappi |
Produzione: | Sofia Nappi |
Coproduzione: | La Biennale di Venezia, Associazione Sosta Palmizi |
Residenza artistica per la creazione offerta da: | Orsolina 28, Moncalvo (Asti) |
Adriano Bolognino - Your Body Is A Battleground / Sofia Nappi - IMA
Descrizione
Adriano Bolognino e Sofia Nappi sono i vincitori di Biennale College Danza - Coreografi dello scorso anno. Il loro debutto trova ora conferma nella commissione della Biennale per due nuove opere.
Your body is a battleground, che rimanda all’immagine in positivo/negativo di Barbara Kruger, creata e diffusa per la marcia delle donne di Washington nel 1989, grande manifestazione in favore della libertà femminile di autodeterminazione sul proprio corpo e sulla riproduzione e sull’aborto negli USA, vuole indagare nella coscienza di ciascuno e nella consapevolezza sociale dei ruoli oggi. Chi decide cosa deve fare o non fare una donna? Chi decide cosa deve essere o non essere? Qual è l’ideale femminile adesso? Quali i modelli?
“Ima” in giapponese indica “il momento presente”; in aramaico ed ebraico sta per “madre”, come rinascita e rinnovamento. IMA è frutto del periodo di distanziamento sociale per l’emergenza da COVID-19. Lasciati soli nella nostra vera casa – il nostro corpo – dove esiste solamente la dimensione temporale del presente e si diventa più sensibili alle piccole cose, il bisogno di rapporto con l’altro, in assenza di contatto fisico, induce un profondo senso d’interconnessione e di nostalgia della co-creazione. Essere soli con il nostro corpo ci fa percepire chiaramente che tutto, dentro e intorno a noi, non si è fermato, ma è in continuo divenire in una danza che è interrelazione di tutte le cose.
Adriano Bolognino
“La mia ricerca coreografica nasce e si concentra molto sull’uso del gesto. Immagino di creare un vero e proprio ‘dialetto’, un linguaggio da poter scambiare con i danzatori e creare attraverso i loro corpi. All’interno delle mie creazioni ha un grande peso l’aspetto estetico, pulito, delle forme e allo stesso tempo la loro totale scomposizione. Partire da un gesto, un’immagine, ripeterla, romperla. Entrare nelle viscere del danzatore senza mai perdere la parte esteriore. Lascio al pubblico la libertà di tradurre come desidera il mio linguaggio”.
Sofia Nappi
“Da un profondo ascolto del corpo, in relazione allo spazio e alle circostanze in cui si trova, esploro il flusso del pensiero, ascolto le informazioni già esistenti in noi e nel nostro corpo, l’innato senso interiore del ritmo e l’impellente desiderio di movimento. Ritengo essenziale il senso dell’ironia nella ricerca perché si mantenga autentica: sull’umano e sull’esperienza che tutti condividiamo, la complessa semplicità del vivere, motivo del nostro andare avanti senza mai saziarsi”.