Il rapporto tra desiderio e realtà, tra sogno e disillusione costituisce il fulcro di questa opera. Si apre davanti a noi un universo magico composto di acqua e ombre, in cui l’incontro con tre figure emblematiche rappresenta un intero percorso di vita: un mentore istruisce ai misteri del mondo e alle arti magiche che consentono di dominare la realtà per renderla migliore e rimanda al tempo della giovinezza e dell’apprendimento; una donna, oggetto d’amore e alter ego della protagonista svela i misteri del corpo, dell’eros e più profondamente dell’io introducendo la protagonista stessa in una stagione più adulta e consapevole; un giovane curioso e ambizioso offre una speranza di rivalsa nel futuro attraverso la trasmissione della propria esperienza.
Ognuno degli incontri rappresenta un’occasione di senso e di felicità, ma contestualmente incarna un inevitabile fallimento. L’incontro con il mentore rivela la scoperta delle proprie capacità, ma anche dei propri limiti e dei propri insuccessi; l’incontro con l’amante rivela l’altro, la vicinanza, l’intimità, ma anche l’abbandono e la perdita; l’incontro con l’allievo rivela la speranza nel futuro, ma anche la consapevolezza di una caducità ineluttabile.
La protagonista della nostra storia ci guida in un viaggio dentro se stessa e il proprio dolore, reso magico dalla fantasia febbrile che accompagna l’assenza di ossigeno dei suoi ultimi istanti. Apnea è una donna che ha scelto di togliersi la vita e ci racconta, attraverso la sua lunga allucinazione, un’esistenza intera di fallimenti, di tentativi di relazionarsi col mondo e con gli altri andati inevitabilmente a vuoto.
È proprio attraverso la sua allucinazione che è possibile indagare le radici profonde del suo gesto: il processo progressivo di delusione e isolamento che determinano l’insostenibilità di un’esistenza che non trova posto nel mondo. Lo sguardo abbacinato di Apnea ci racconta di un universo che si disgrega, che “cade a pezzi” e del vano tentativo di restituirgli un ordine, del desiderio di scoprirsi e ritrovarsi nell’altro che crolla inevitabilmente nella solitudine e nell’abbandono, dell’utopia folle di ricompattare i frammenti per tentare di costruire un futuro, mentre l’universo circostante continua a disgregarsi. Un processo di inarrestabile entropia, visiva come musicale, scandisce le tappe di questa storia che accelera sempre più vorticosamente fino a implodere nel suono ritmico di una goccia d’acqua che rimbomba in una casa vuota, dopo la morte della donna.