Nel 1994 il Settore Musica della Biennale di Venezia proponeva in San Marco, nell’ambito delle celebrazioni per il nono centenario della Basilica, un concerto dedicato a una recente scoperta del sacerdote e musicologo Giulio Cattin. L’anno prima, lo studioso aveva preso in esame il manoscritto Lit. 4 conservato nella chiesa veneziana di Santa Maria della Consolazione, detta “della Fava”, scoprendo una testimonianza inattesa di grande importanza per ridefinire e ampliare la mappa della drammaturgia sacra nell’area veneta. Tra i molti testi musicali ivi contenuti, il codice trasmetteva, infatti, l’ufficio drammatizzato per la festa dell’Annunciazione, il pianto della Vergine dialogato, di cui fino allora si riteneva quello conservato a Cividale un unicum, e il rito della visita al sepolcro delle tre Marie. A distanza di quasi trent’anni, quale omaggio ai due protagonisti dell’operazione del 1994, Cattin e l’allora Direttore del Settore Musica Mario Messinis, la Biennale Musica 2022 ripropone questo manoscritto attraverso una “rivisitazione” della compositrice estone Helena Tulve. Una compositrice che ha sempre dichiarato di aver subito il fascino del canto gregoriano che ha ispirato la propria poetica compositiva e guidato l’esplorazione della voce nelle sue opere. Si tratta di un’operazione di grande interesse che permette di riattualizzare e ridare vita ai grandi patrimoni della civiltà musicale veneziana.
Intervengono
Helena Tulve (Estonian Academy of Music and Theatre)
Roberto Calabretto (Fondazione Ugo e Olga Levi, Università di Udine)
Antonio Lovato (Università di Padova)
Francesco Erle (Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia)
In collaborazione con
Fondazione Ugo e Olga Levi