Tuba: | Arcangelo Fiorello |
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Violino: | Francesco D’Orazio |
Pianoforte: | Francesco Prode |
Elettronica: | Alvise Vidolin |
Luigi Nono
Descrizione
Scaturisce dall’amicizia con Maurizio Pollini ...sofferte onde serene..., dove i rintocchi delle campane di Venezia sono la suggestione per l’integrazione di due piani acustici, costituiti dalla gestualità esecutiva sul pianoforte e dalla sua ricomposizione su nastro magnetico, alla ricerca delle più segrete risonanze di un mondo interiore. In Post-prae-ludium per Donau “il decorso compositivo è fissato nei suoi dettagli, mentre la notazione è pensata come traccia per l’esecutore [...] il suonatore di tuba deve ascoltare tutti i processi di espansione del suono per reagire a essi e prendervi parte. Dall’effetto congiunto di notazione data, nuova tecnica esecutiva e live-electronics nasce così un’interpretazione vivente”. La lontananza nostalgica utopica futura trae origine dall’incontro con Gidon Kremer: il pezzo assume la forma di volta in volta disegnata dal percorso dell’interprete che si sposta liberamente tra otto o dieci leggii in una sorta di vagare creativo, e l’evento performativo è il centro intorno al quale si dispongono l’atto compositivo, l’azione dell’interprete e la presenza del pubblico.