La Biennale Accessibile
Gli ultimi decenni hanno visto l’affermazione, a livello internazionale, di una sempre maggiore attenzione per questioni legate all’accessibilità del patrimonio culturale nei confronti di persone affette da disabilità fisiche o psichiche: al centro del dibattito – come riporta la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 – il valore della cultura inteso come bene comune, in un’ottica inclusiva in cui “tutta l’arte è per tutti” e la partecipazione culturale come motore del benessere individuale e dell’intera società.
Accanto alla rimozione degli ostacoli fisici dai luoghi di fruizione culturale si sta affinando una sensibilità verso l’eliminazione di barriere anche linguistiche e cognitive: questo si traduce in un concetto di accessibilità più ampio, che include il rapporto con la dimensione immateriale dell’essere umano: accesso ai contenuti, ai concetti, al pensiero, e in generale alla possibilità di favorire un’esperienza estetica e di incontro con la bellezza; tutti elementi centrali del rapporto del visitatore con l’opera d’arte, che anche nel caso di categorie fragili si snoda lungo i percorsi non del bisogno ma del desiderio.
La Biennale di Venezia ha sviluppato accanto alla tradizionale offerta Educational uno speciale progetto pensato per categorie meno coinvolte nella fruizione di mostre ed eventi culturali - salute mentale, disabilità, senza fissa dimora, dipendenze, migranti ma anche minori e in generale persone che si trovano all’interno di situazioni di disagio sociale - che prevede il coinvolgimento attivo di comunità educative e terapeutiche. Questo speciale progetto di inclusione prevede attività a titolo completamente gratuito con iniziative di fruizione elaborate e condotte da operatori formati dalla Biennale di Venezia. Grazie al progetto Accessibilità, centri e comunità terapeutiche sono invitati a concordare, prenotare e svolgere gratuitamente attività didattiche e di avviamento alla fruizione delle arti contemporanee.